Sono i nematodi il principale problema che devono affrontare gli orticoltori che si cimentano nella produzione di melone nella Piana del Sele.
«In alcune situazioni la produzione può essere completamente compromessa», riferisce Rosario La Manna, tecnico della Op Terra Orti, la più grande in Campania che annovera 120 soci ed una superficie coltivata di circa 3.000 ettari quasi totalmente ubicati nella Piana del Sele.
«Il problema è legata alla coltivazione, in successione della cucurbitacea, di erbette o adulte per la IV gamma, largamente diffusa nella Piana del Sele; questa soluzione, – spiega il tecnico – non lascia spazio all’impiego di prodotti chimici. Anche tracce di residui, infatti, compromettono la commercializzazione dei prodotti per la IV gamma, con danni facilmente immaginabili».
Pertanto, i numerosi orticoltori impegnati nella coltivazione di specie per la IV gamma che si cimentano anche nella coltivazione del melone devono fare i conti con la problematica.
Attenzione ai residui
«È consigliabile ponderare l’utilizzo di prodotti che possono lasciare tracce nel terreno e la lotta chimica è limitata solo ai casi in cui la carica nematica è particolarmente elevata. Diversamente, si ricorre a prodotti biologici, con l’impiego di antagonisti, oppure a induttori di resistenza».
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