Le piantine di pomodoro da trapiantare in ambiente protetto debbono essere acquistate da aziende vivaistiche specializzate accreditate dal Servizio Fitosanitario Regionale. Così da avere la certezza che siano dotate di vigore e dimensioni soddisfacenti e provviste di un equilibrato sviluppo dell’apparato vegetativo e radicale. Inoltre all’esame visivo non devono presentare i sintomi prodotti da malattie pregiudizievoli della qualità (elencate nel D.M. 14/04/1997). L’impiego di materiale vivaistico sano costituisce infatti il presupposto per il buon avvio del ciclo colturale. Dopo il trapianto, una fase estremamente delicata è il controllo delle malattie fungine che spesso si sviluppano in conseguenza dell’elevata umidità e della condensa che si realizza in serra durante i periodi freddi ed umidi che scoraggiano l’arieggiamento dell’ambiente protetto. Di qui la necessità di disporre di buoni sistemi di riscaldamento e di ventilazione forzata, che, combinati con le applicazioni fitoiatriche consentono di impedire ai patogeni fungini di svilupparsi a spese della coltura e determinare danni particolarmente gravi.
Gli attacchi della peronospora si verificano in presenza di umidità relativa elevata, prolungata bagnatura della vegetazione e temperatura compresa fra i 10 ed i 25 °C. La malattia si può prevenire impedendo la formazione di un velo liquido sulle vegetazione; ciò nonostante se compaiono i primi sintomi di infezione occorre intervenire con tempestività irrorando le piante con fungicidi di copertura o endoterapici, cadenzando i trattamenti ogni 6-12 giorni in funzione della persistenza dei preparati impiegati.
Durante il ciclo vegetativo, con temperatura compresa fra i 20 ed i 25 °C o superiore, le piante possono manifestare i sintomi prodotti dall’alternariosi e dalla septoriosi. La difesa contro queste avversità è basata sia su interventi agronomici – ampie rotazioni, distruzione dei residui colturali infetti, impiego di materiale di propagazione sano, irrigazione con manichetta per limitare i tempi di bagnatura della vegetazione – sia sull’applicazione di fungicidi quando compaiono i primi sintomi di infezione a carico della vegetazione.
La muffa grigia è in grado di svilupparsi a carico di tutti gli organi dell’apparato vegetativo in condizioni di elevata umidità relativa e con temperatura compresa fra i 20 ed i 25 °C. La lotta contro questa avversità si basa su interventi agronomici – scegliere un adeguato sesto di impianto, rimuovere e distruggere le piante colpite, non arrecare ferite o lesioni sulla vegetazione durante l’esecuzione delle operazioni colturali – e chimici – impiego di fungicidi specifici dopo il trapianto e successivamente ogni qual volta si instaurano condizioni favorevoli all’infezione.