Sono bastate due annate consecutive particolarmente piovose per portare alla ribalta le nuove opportunità offerte da una nuova generazione di trattori semicingolati che oltre alle caratteristiche di ottima aderenza in condizioni difficili possono anche essere definite macchine “galleggianti”.
Nuova generazione nel senso che si tratta di macchine alle quali i semi-cingoli non vengono applicati, come poteva accadere in passato su determinate trattrici, ma nascono esclusivamente con questa cingolatura in gomma, che può essere sia posteriore che applicata su entrambi gli assi di trazione. Si tratta di trattrici che riescono a mettere assieme i vantaggi di un mezzo cingolato con quelli di una trattrice a ruote e che, anche se non sono macchine destinate ad essere l’unica trattrice aziendale, sono comunque omologate per la circolazione stradale alla stessa velocità di una comune trattrice a ruote.
Per situazioni estreme
Nel momento un cui la ruota diventa un cingolo è in grado di assicurare una grande stabilità alla macchina ed una aderenza costante al fondo su cui si trova ad operare. L’idea di utilizzare un semi-cingolo in alternativa alla ruota nasce soprattutto come risposta ad esigenze di lavoro in condizioni estreme, di pendenza in particolare, ma anche delle caratteristiche del terreno. Il grande aspetto positivo di questa soluzione alternativa alle ruote consiste nel non dover rinunciare alla classica impostazione di guida di una comune trattrice con tanto di volante, raggio di sterzata, larghezza contenuta e praticabilità di accesso al posto di guida. Se in un primo momento questo tipo di trattrici sono state osservate soprattutto come curiosità, oggi, dopo tre annate particolarmente piovose che hanno creato non poche difficoltà di transito nei frutteti e nei vigneti, stanno finalmente godendo della giusta considerazione anche da parte di aziende di pianura. In un momento storico in cui dal punto di vista agronomico si sta prepotentemente diffondendo l’utilizzo dei decompattatori per il buon mantenimento delle condizioni fisiche dei punti di transito fra i filari, la soluzione del trattore semicingolato potrebbe effettivamente risolvere il problema alla radice e a conti fatti anche senza aggravare più di tanto i costi. Questo in funzione del fatto che l’operazione di arieggiatura e decompattazione potrebbe essere addirittura evitata o se non altro assumere una frequenza di molto inferiore. Oltre a questo, ovviamente una trattrice di questo genere in azienda diventerebbe un secondo mezzo con tutte le peculiarità e le opportunità proprie di una seconda trattrice.
Un trattore “normale”
Un trattore dotato di semicingoli in gomma, posteriori o su entrambi gli assali, è molto più simile a una comune trattrice a ruote piuttosto che a un classico cingolato. Se non altro come struttura di macchina, di accessibilità al posto di guida e di guida stessa, visto che questi trattori sono dotati di volante e compiono manovre con raggi di sterzata simili a quelli di una comune trattrice a ruote, senza peraltro incidere sul terreno in fase di svolta come notoriamente accade per le classiche macchine con cingoli metallici. Per le aziende che non hanno mai avuto l’esigenza di un mezzo cingolato o che sono sempre state inibite dal dotarsi di questo tipo di attrezzature proprio per il tipo di guida più brusco e scattoso che un classico trattore cingolato avrebbe imposto, questa nuova generazione di trattrici è la giusta soluzione visto che offre un’impostazione e un metodo di guida che è perfettamente identica a quella di una comune trattrice a ruote. Un esempio per tutti può essere quello di una seppur minima sterzata fra i filari per la correzione della traiettoria che con un classico cingolato determina lo spostamento dell’attrezzo portato posteriormente dalla parte opposta rispetto al movimento dell’anteriore e che invece non accade in una macchina a ruote e quindi, allo stesso modo, anche in una semicingolata. Fra le altre peculiarità della semi-cingolatura gommata spicca in modo particolare la scomparsa della necessità di dover caricare il mezzo per poterlo spostare su strada. Questa nuova generazione di trattori è dotata di omologazione per la circolazione stradale ed esistono modelli che possono raggiungere anche i 40 chilometri orari. Ovviamente non si tratta di macchine da destinare alla circolazione stradale, ma è evidente che per spostamenti modesti, come spesso sono quelli delle realtà viti-frutticole, questa praticità semplifica notevolmente la gestione delle macchine riducendo tempi di lavoro e costi.
L’azienda viticola o frutticola è spesso dotata di più di una trattrice. Questa nuova tipologia di trattrice “galleggiante” ha tutti i requisiti per diventare uno strumento ideale non sostitutivo di una comune trattrice a ruote, ma sicuramente complementare della stessa. E questo non solo nella aziende con situazioni di forte pendenza e necessità di aderenza particolare, ma, e soprattutto, proprio per assicurarsi il massimo rispetto dei terreni. A questo proposito si pensi a primavere difficili e particolarmente piovose, quando l’esigenza di effettuare i primi trattamenti di difesa fitosanitaria costringono spesso a “rovinare” i filare creando profondi solchi che con queste macchine potrebbero sicuramente essere di entità di molto inferiore. Non si dimentichi che la potenza disponibile per questi modelli di trattrici è del tutto paragonabile a quella dei trattori gemelli dotati di ruote, così come le dimensioni, in particolare la larghezza, caratteristica importantissima per il transito fra filari sempre più stretti, resta quella dei comuni trattori da vigneto e frutteto che possono scendere anche fino al metro.
Controindicazioni
Le controindicazioni all’acquisto di una trattrice che potrebbe essere definita “alternativa” sono veramente poche. La più evidente probabilmente è quella legata al fatto che al momento sono solo alcune le case costruttrici che hanno investito su questa gamma di trattori e per questo il ventaglio della scelta a livello di marca è ancora piuttosto ridotto. È evidente che in virtù dell’interesse che sta maturando nei confronti delle peculiarità di queste macchine, destinate a rubare spazio sia alle trattrici cingolate che a quelle a ruote, ci si deve aspettare che anche altre case costruttrici sviluppino presto questo segmento di produzione. In questo modo ci si deve attendere anche una maggiore concorrenza che come sempre potrà portare al duplice beneficio sia della riduzione dei costi da un lato che del miglioramento delle caratteristiche e delle prestazioni delle macchine dall’altro.
Al momento i costi di questi trattori non sono particolarmente distanti da quelli delle corrispondenti macchine a ruote a parità di potenza. Non si dimentichi che il semi-cingolo, al momento, non è intercambiabile con le ruote, per cui un trattore che nasce con queste caratteristiche è destinato a rimanere tale. Ed è probabilmente questa la formula che oggi lo rende economicamente interessante per tutte le aziende frutti-viticole.
Foto di Claudio Corradi