Irisultati della ricerca condotta dall’Osservatorio vino digitale su 3.450 imprese vitivinicole dimostrano un crescente interesse delle aziende vinicole per web e social network come strumento di visibilità e di interattività. Secondo la ricerca infatti 8 cantine su 10 sono iscritte a Facebook, condividono post su Twitter e Instagram e il 95% degli operatori di settore hanno un proprio sito internet che sempre più spesso (più a Nord che a Sud) utilizzano anche come e-shop.
L’e-commerce (come per il comparto food) si conferma infatti un efficace canale di vendita che sempre più spesso affianca la vendita diretta: il 44% delle imprese vitivinicole ha infatti implementato canali di vendita on-line ma molte più sono le cantine digitali (77%) se si considerando anche quelle che hanno intenzione di avviare a breve il commercio su siti web e marketplace.
«La rivoluzione del #Vinodigitale è ormai in atto – ha affermato Davide Macchia, Amministratore delegato dell’agenzia di comunicazione BeSharable – molte aziende si stanno avvicinando al web consapevoli delle evoluzioni positive che porta nel settore, sia in termini di visibilità sia per l’incremento del business sui mercati nazionali e internazionali. Tutto sta nell’affidarsi a quelle figure professionali che conoscono il settore e, in generale, le dinamiche del marketing e della comunicazione. È grazie al loro supporto che le aziende possono compiere le scelte strategiche più efficaci».
La ricerca dell’Osservatorio vino digitale dimostra poi un evidente mentalità web-oriented da parte delle imprese vitivinicole che sostanzialmente adeguano (anche se con tempi e approcci diversi) le modalità di informazione e di distribuzione alle incalzanti abitudini di consumo, sempre più e-commerce.
Storytelling in 120 caratteri
La vendita on-line, nonostante gli ampi margini di miglioramento, descrive un trend in aumento, in grado di influenzare gli acquisti dei cyber-utenti considerando che, oltre ad un prezzo tendenzialmente più vantaggioso rispetto alla vendita diretta, consente di orientare la scelta mediante le informazioni, i commenti, le opinioni che spesso (non sempre) caratterizzano lo scaffale virtuale.
Si deve poi considerare che oltre all’adattamento dell’offerta, sempre più informatizzata in enoteche virtuali, cataloghi on-line e cantine e-shop la sfida è anche saper raccontare (mediante il sito on-line) il territorio, i processi tecnologici, i vitigni, i vini: si parla infatti di storytelling, un approccio per coinvolgere ed informare il cyber-consumatore in grado di creare reputazione e affidabilità – per il venditore e per il web – che si affianca al social media marketing che, invece, consente di creare visibilità (e interattività) in comunità virtuali nelle quali ‘navigano’ sia le imprese che i potenziali consumatori, tutti con la stessa possibilità di pubblicare e condividere contenuti, informazioni e commenti.
Professionisti e dilettanti
C’è da dire che è sempre più necessario (seppure non sempre sufficiente) investire in una strategia d’insieme e stabilire un contatto diretto con l’utenza tenendo in considerazione, ad esempio, la flessibilità negli ordini, la puntualità e la tracciabilità delle spedizioni, il supporto post-vendita.
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