Il nuovo Regolamento (UE) 934/2019, applicabile dal 7 dicembre 2019, disciplina sotto il profilo tecnico-operativo il corretto svolgimento delle pratiche e dei trattamenti enologici utilizzabili in cantina e certamente – insieme al Reg. (UE) 1308/2013 e a taluni riferimenti nazionali – è oggi al centro di un rinnovato quadro normativo.
Tra le importanti novità introdotte rispetto alla precedente regolamentazione, il legislatore europeo ha precisato quali sono le sostanze per uso enologico che devono essere considerate additivi e quali invece coadiuvanti tecnologici: una linea di demarcazione che appare proiettata alla tematica, da tempo discussa tra gli addetti ai lavori, dell’indicazione degli ingredienti in etichetta anche per le bevande alcoliche, inclusi quindi i prodotti vitivinicoli.
Inoltre la gestione delle pratiche e dei trattamenti enologici definisce uno spazio di lavoro fortemente interconnesso agli obblighi di comunicazione in capo agli operatori del settore vitivinicolo che devono dichiarare, talvolta preventivamente, lo svolgimento di pratiche o trattamenti così come sono tenuti ad annotare nel registro telematico di cantina, modalità e tempi di intervento.
Si tratta anche in tal caso di un sistema interconnesso, sempre più integrato con le funzionalità telematiche implementate in ambito SIAN, che comunque impatta con i sistemi di tracciabilità tenuti a livello d’impresa – ivi compresa la compilazione e l’emissione dei documenti di trasporto dei prodotti vitivinicoli allo stato sfuso – utili per poter garantire il mantenimento delle informazioni significative e dei codici manipolazione.
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Per approfondire leggi anche l'articolo "Enologia in ebollizione"