Niente paura. Per le rinnovabili elettriche (diverse dal fotovoltaico) gli incentivi non spariranno. La rassicurazione è venuta dal vice ministro allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, che rispondendo a un’interrogazione parlamentare, ha sottolineato che saranno confermati attuando misure che non aumentino gli oneri della componente A3 in bolletta.
Raggiunta ormai la soglia dei 5,4 miliardi di euro a fine 2014 (fonte Gse) alle fer elettriche, molto vicina al tetto dei 5,8 miliardi (previsto dal Dm. 6 luglio 2012), era infatti salita la tensione tra i produttori e da qui era scaturita l’interrogazione.
«In linea con quanto previsto dalla Strategia energetica nazionale – riporta la risposta all’interrogazione parlamentare – e con gli scenari al 2030, il Ministero è orientato a confermare il sostegno al settore delle fonti rinnovabili e, in tal senso, sta già lavorando per dare continuità agli investimenti nel settore. È oggi allo studio un meccanismo di sostegno più efficiente e più vicino alle nuove linee guida Ue sugli aiuti di Stato. Il Governo vuole inserire il settore delle rinnovabili nelle ordinarie regole di mercato e con la politica governativa di contenimento degli oneri per i cittadini ivi inclusi quelli che gravano sulle componenti tariffarie dell’energia. Le risorse per le nuove installazioni saranno rinvenibili dall’uscita dei vecchi impianti dai previgenti meccanismi, spesso inefficienti da un punto di vista della spesa, e dalla proiezione dell’andamento del “contatore” nel medio termine, garantendo la maggior accuratezza possibile fra la previsione di spesa e gli oneri che i consumatori di energia elettrica saranno realmente chiamati a sostenere. In tal modo, sarà possibile finanziare nuove iniziative senza aumentare la spesa in bolletta».
Incentivi rinnovabili, il viceministro rassicura
Saranno confermati, ma senza aumentare la componente A3 in bolletta, è allo studio un meccanismo di incentivi più efficiente e meno oneroso