Frumento tenero
ITALIA
tendenza di mercato senza sussulti con sensazione di stabilità per le prossime settimane, salvo persistenza del clima semi-siccitoso al Nord. Si registra poco interesse compratore con scambi sotto la media per i rossi di forza e minore richiesta (rispetto alle scorse settimane) per i “misti”. Le coperture dei molini arriverebbero quasi a fine campagna e sulle mercuriali si quotano prezzi invariati con i soli grani di forza in calo su Bologna di 1 €/t per un valore arrivo sotto i 230 €/t; i “bianchi” a sconto di un 35 €/t ed i “misti” stabili sui 190-192 €/t; in flessione di un 2 €/t le origini Europa ed estere (effetto euro/dollaro).
Frumento duro
ITALIA
da Sud a Nord pochi scambi e attività che rallenta causa la presenza a singhiozzo della domanda. Qualitativamente si è finora scambiato molto “alto proteico”, ma oggi si registra moderato interesse (per uso locale ed esportazione) anche per il medio proteico (11,5% sulla s.secca). La sensazione è di un’attività molitoria che ha rallentato, con gli operatori abbastanza coperti fino a congiuntura di campagna (e oltre). Di conseguenza si confermano su tutte le borse merci i prezzi con il “Fino con 13% proteina” a 225 €/t arrivo, il “Fino generico” poco sopra i 210 €/t ed i mercantili con 11,5% proteina a 200 €/t e l’11% di proteina attorno ai 195 €/t.
Mais
ITALIA
scenario essenzialmente tranquillo in sintonia con il resto del settore cerealicolo, anche se apparentemente con meno preoccupazione sull’evoluzione dei prezzi nei prossimi mesi; la siccità al Nord limita il rischio di un ulteriore calo “depressivo” dei prezzi. Il settore zootecnico non contribuisce a sostenere il corso ed il momento di stasi giustifica il calo simbolico di 1 €/t sulla piazza di Bologna, mentre su Milano è invariato. Il “generico” vale sempre un 180-183 €/t arrivo mentre il nostrano con caratteristiche ed il Comunitario spuntano un premio di un 2-3 €/t; gli esteri sono offerti poco sotto i 180 €/t partenza porto.
Cereali foraggeri e oleaginose
ITALIA
Cereali Foraggieri: la domanda per orzo e sorgo latita e nelle ultime settimane i pochi scambi non giustificano variazioni di mercato. L’orzo che resta incontra limitato interesse da parte dei mangimisti e vale sui 175 €/t arrivo; il sorgo segue le sorti del mais e vale un 180 €/t (-1) con il tenero tra 185 e 195 €/t. Oleaginose: la soia nazionale (invariata) incrementa il premio rispetto all’estera (-7 €/t) a sottolineare il momento di pressione dell’offerta mondiale ed il migliore cambio €/$; la soia nostrana vale un partenza 410-415 €/t, l’estera “arrivo” 400 €/t.