Dopo tre anni di parziale sofferenza il Consorzio agrario dell’Emilia (Cae) è ritornato finalmente all’utile, raggiungendo una cifra di 2,5 milioni di euro, mentre al contempo il valore di produzione, collegate e partecipate incluse, ha toccato i 475,5 milioni. Ultimo dato riguarda poi i ricavi del Cae, che si sono attestati a quota 263.122 milioni. Insomma con queste cifre l’Assemblea generale dei soci del Consorzio non poteva che approvare a larga maggioranza il bilancio.
Solo un anno fa i dirigenti del Cae proposero un nuovo piano industriale che prevedeva di attuare politiche gestionali economico-finanziarie concentrate sulla valorizzazione delle filiere, sul mantenimento dell’occupazione, sulla riduzione dei costi e dei centri di spesa, senza però scordarsi di investire nell’innovazione, nella ricerca scientifica e nello sviluppo e cercare al contempo d’incrementare sia l’offerta che la qualità offerta a soci, partner e clienti. Non stupisce quindi che il numero di soci sia così progressivamente cresciuto fino a raggiungere i 4.680 iscritti, quota mai raggiunta prima dal Cae.
Passando poi ad analizzare i singoli comparti hanno registrato con i loro 71.141 milioni di euro un risultato considerevoli i cereali proteici, seguiti dai 39.568 degli antiparassitari, dai 38.912 delle sementi, i 34.620 della meccanizzazione, i 27 dei concimi, i 24.986 dei mangimi, i 6.281 del garden, i 5.762 delle materie plastiche e dell’irrigazione, i 4.546 degl’alimentari, i 3.358 dell’Assicurazione Fata e altri diversi ricavi pari a 6,9 milioni.
Anche le società collegate dimostrano un certo dinamismo, prima fra tutti Eurocap Petroli, che, operante nel settore dei carburanti e dei lubrificanti, ha fatturato ben 108.465 milioni di euro. Seguono poi in ordine l’azienda sementiera Sis con i suoi 42.939 milioni di euro di fatturato, la ditta di mangimi non ogm Emilcap con 28.759 milioni e Quality Seeds con 3.077 milioni.