Raccontare e indagare l'agricoltura italiana contemporanea in un’ottica di sviluppo multifunzionale e sostenibile. E’ il fulcro attorno al quale ruota il "Premio Antonio Ricci per il giornalismo e lo studio dell'agricoltura" promosso da Umbriafiere, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali di Perugia e con Edagricole, giunto con il 2018 alla sua seconda edizione. Alla consegna erano presenti il presidente di Umbriafiere, Lazzaro Bogliari, e i figli di Antonio Ricci, Carlo e Renato.
Quest’anno il premio del Dipartimento di Scienze Agrarie è andato al giovane studente Ruggero Menci, con la tesi di laurea dal titolo “Effetto del tipo di muscolo sulla stabilità ossidativa della carne di bovini di razza Chianina”. La commissione, presieduta dal Prof. Francesco Tei della facoltà di Agraria di Perugia, ha infatti deciso tra otto candidati finali di riconoscere questo titolo a Menci per il particolare percorso di studi e di esperienze professionali.
Per la parte giornalistica invece il premio è andato all’Unione Nazionale delle Associazioni Giornalisti Agricoltura, l’Unaga. Ha ritirato il premio il giornalista Roberto Zalambani, segretario generale dell’associazione. Tra i motivi della scelta della commissione, la valutazione dell’insieme del lavoro di comunicazione svolto in questo mezzo secolo: così come l’agricoltura, anche il lavoro della stampa del settore si è evoluto e ha trovato nuovi strumenti per farlo. La commissione è arrivata pertanto a valutare come candidato ideale l’Unaga. Con le sue componenti territoriali, tematiche e relazionali, l'associazione rappresenta un prezioso tessuto connettivo con un grande potenziale informativo e divulgativo utile per una corretta comunicazione dei valori dell’agricoltura di qualità.
Il riconoscimento è dedicato a uno dei giornalisti più noti e apprezzati del settore, Antonio Ricci, padre fondatore dell’associazione Arga (Associazione Interregionale Giornalisti Agricoltura, Alimentazione, Ambiente, Energie Rinnovabili e Territorio), scomparso nel 2016 all’età di 80 anni. Laureato in Scienze Agrarie presso l’Università di Perugia, è stato dirigente di organizzazioni economiche nel settore agricolo, presidente dell’Accademia Agraria di Pesaro. È stato tra i fondatori di Edagricole e ha scritto numerosi libri. Ma la sua grande passione è stata quella per il giornalismo, soprattutto di categoria. Ad Agriumbria è stato per decenni consulente di grande rilievo per lo sviluppo della fiera e dei suoi contenuti.
Il premio è consegnato in occasione di Agriumbria, la fiera che dal 6 all’8 aprile, nei padiglioni di Umbriafiere, toccherà la sua 50esima edizione. Agriumbria nasce da una felice intuizione dell’ideatore della manifestazione agricola, Lodovico Maschiella, e nel 1969 viene organizzata la prima “fiera moderna”, la fiera dell’agricoltura. Una manifestazione agro zootecnica con l’obiettivo di promuovere e sviluppare le attività agricole e zootecniche dell’Italia centrale. Da quel momento in poi ogni edizione ha stabilito un record positivo con una continua crescita di espositori e visitatori. Nel 1980 inizia la realizzazione delle nuove e moderne strutture del quartiere fieristico che consolidano il progetto espositivo che ha in Agriumbria la sua manifestazione più importante. Negli stessi anni nasce l’Associazione Agriumbria, composta da Enti e Associazioni di categoria, per la gestione e il coordinamento della fiera. Le notevoli dimensioni raggiunte, la forza dell’impatto economico e le tante manifestazioni suggeriscono (nel 1997) la trasformazione dell’ente gestore in Umbriafiere SpA, oggi attuale società di gestione del Centro Fieristico Regionale. Oggi, dopo un lungo percorso, Agriumbria, mostra dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale per la valorizzazione del settore agricolo e costituisce un momento di discussione e riflessione sulle prospettive e sul futuro dell’agricoltura.