Lavorare sodo per avere la vespa samurai in tempi brevi

Adulto di vespa samurai (Trissolcus japonicus)
Per arrivare a un impiego sul campo del più efficace parassitoide della cimice asiatica già nella primavera-estate del 2020 occorre muoversi per tempo. Dando ormai per scontato che il ministero dell’Ambiente dia parere favorevole e accetti la valutazione di impatto ambientale formulata dal Crea, occorre attivarsi fin da subito per allevare un numero importante di insetti da utilizzare nella lotta biologica. E per riuscirci serve la collaborazione di tutti

L’attesa per l’annunciato arrivo della vespa samurai (Trissolcus japonicus), parassitoide oofago della cimice asiatica, è altissima e ha travalicato il ristretto bacino degli addetti ai lavori per arrivare ai normali cittadini.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Sarà perché la cimice asiatica è diventata anche un problema urbano e non solo agricolo, sarà perché l’invasione di queste cimici nelle case è in pieno svolgimento, ma ormai si sente parlare di vespa samurai anche in ambiti non agricoli e non specialistici. Per questi motivi l’annuncio che, con il Decreto del presidente della Repubblica n. 102 del 5 luglio 2019, era stato finalmente modificato il famigerato articolo 12 della direttiva Habitat era stato accolto da un grande entusiasmo. Cadeva, infatti, il principale ostacolo legislativo all’immissione nell’ambiente della vespa samurai per cui era attesa una decisa accelerazione delle operazioni di lotta biologica, giudicata come l’unico strumento per limitare le popolazioni di Halyomorpha in crescita inarrestabile.

L’immissione nell’ambiente del parassitoide oofago Trissolcus japonicus deve essere sincronizzata con la comparsa delle prime ovature di cimice asiatica.

Tanto rumore per nulla

Nell’immaginario comune, sull’onda di alcuni proclami trionfalistici, si è fatta strada l’errata convinzione che di lì a poco sarebbero stati liberati sciami di vespe samurai. E invece, agli annunci sulla stampa, ha fatto seguito un silenzio assordante che dura ancora oggi. Questo silenzio dipende da alcuni fatti “tecnici” che quasi nessuno si è preso la briga di spiegare agli agricoltori e anche alla gente comune.

Intanto la modifica all’articolo 12 non è immediatamente esecutiva; infatti nel testo del decreto di modifica è scritto che il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha sei mesi di tempo per definire i criteri per la reintroduzione e il ripopolamento, nonché l’immissione di specie non autoctone come la vespa samurai nel territorio nazionale. A questo lavoro va affiancata una valutazione dell’impatto dei parassitoidi che si vuole introdurre sui nostri agroecosistemi. Si tratta di un lavoro complesso di cui si sta occupando il Crea Dc per conto delle regioni, che deve essere svolto su basi scientifiche e deve dimostrare in modo inequivocabile che l’insetto esotico non provoca danni ambientali o che comunque il possibile danno arrecato è molto inferiore ai danni provocati da questa cimice esotica.

Un percorso ancora lungo

La speranza è che in tempi brevi possano essere bypassate anche queste ultime difficoltà legislative per arrivare a un impiego sul campo già nella primavera-estate del 2020. Ma prima di arrivare a questo auspicabile esito il percorso è ancora lungo e non privo di insidie. Dando per scontato che il ministero dell’Ambiente dia parere favorevole e accetti tutti i dati forniti nella valutazione di impatto ambientale, occorre lavorare da subito per avere un numero importante di insetti utili da utilizzare nella lotta biologica. L’idea è di cercare, attraverso una pubblica manifestazione di interesse, la massima collaborazione di più soggetti, sia pubblici che privati (Università, centri di saggio, biofabbriche ecc.), per moltiplicare sulla base di un protocollo comune elaborato da Crea Dc la vespa samurai da utilizzare nella lotta biologica.


Come si svolgerà la lotta biologica?

Dal punto di vista operativo, essendo Trissolcus japonicus un parassitoide oofago, la sua immissione nell’ambiente deve essere sincronizzata con la comparsa delle prime ovature di cimice asiatica.

È logico pertanto ipotizzare lanci della vespa samurai a partire da giugno, in contemporanea con la massima presenza di ovature della cimice asiatica.

Per assicurare la sopravvivenza delle vespine utili, si pensa di realizzare i lanci esclusivamente sulle siepi, nei parchi e nelle aree verdi limitrofe ai frutteti che si vogliono proteggere. In queste aree naturali, infatti, non si eseguono trattamenti che potrebbero ostacolare l’attività degli antagonisti e la cimice asiatica vi depone il maggior numero di ovature.

Da questi punti la vespa samurai dovrà moltiplicarsi a spese delle ovature di H. halys e diffondersi naturalmente nell’ambiente sfruttando i corridoi ecologici con l’obiettivo di arrivare in tempi, speriamo brevi, a un auspicabile riequilibrio ambientale e a un calo del numero di cimici asiatiche presenti nell’ambiente.

Lavorare sodo per avere la vespa samurai in tempi brevi - Ultima modifica: 2019-11-21T19:05:46+01:00 da K4

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