Qualità della produzione in aumento, numeri positivi e nuovi investimenti per Friulfruct, la più grande cooperativa di melicoltori del Friuli-Venezia Giulia. I soci si sono riuniti in assemblea nella sede di Spilimbergo (Pordenone), dove hanno approvato all’unanimità il bilancio dell'anno chiuso a luglio 2019. Tra le buone notizie, c’è pure quella di una prima "ritirata" delle cimici asiatiche, anche se è vietato abbassare la guardia contro questo vorace insetto.
Presente alla riunione l’assessore alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche del Friuli-Venezia Giulia, Stefano Zannier, il quale ha confermato la vicinanza della Regione al comparto attraverso la Legge 80, il Psr e altri strumenti finanziari in corso di definizione.
Meleti, si rinnovano gli impianti
«Abbiamo chiuso l'anno con un bilancio positivo di 80mila e 553 euro - ha commentato il presidente di Friulfruct, Livio Salvador - che saranno interamente reinvestiti nella cooperativa. Un risultato frutto anche di un fatturato di 7 milioni di euro che ci ha visto vendere le nostre mele di qualità non solo in Italia, per esempio nella rete di Coop Italia, ma anche all'estero, dove sono molto apprezzate in Europa e nei Paesi arabi. Abbiamo una costante attenzione al ritorno economico per la nostra base associativa composta da una trentina di soci, nei cui meleti stiamo investendo per i rinnovi varietali in modo da essere sempre in sintonia con il mercato».
Campagna 2019, produzione in linea con lo scorso anno
L'occasione assembleare è stata utile per tracciare un bilancio della raccolta 2019, conclusasi da pochi giorni, con una previsione di tenuta quantitativa rispetto allo scorso anno.
«Un risultato da sottolineare - ha aggiunto il direttore della cooperativa, Armando Paoli - visto che causa l'andamento climatico della primavera-estate le altre principali aree di produzione europee hanno registrato anche cali del 20-30% mentre noi, con 118mila quintali, siamo in linea con lo scorso anno se non pure oltre, dato che stanno diventando più produttivi i nuovi meleti messi a dimora, soprattutto della sempre più richiesta varietà Gala. Basti pensare che tre anni fa eravamo a soli 200 ettari di meleti e ora siamo saliti a 300, puntando, entro il 2021, ad arrivare a 360 (nessuna cooperativa, in Italia, è cresciuta tanto nell'ultimo periodo), con oltre 190mila quintali di mele raccolte».
Più superfici, aumenta lo spazio per lo stoccaggio
Produzione che necessiterà di un potenziamento della sede centrale, dove i soci conferiscono le mele che vengono conservate in celle ad atmosfera controllata e frigorifere. Già con i prossimi mesi, dunque, si darà avvio a un primo lotto di investimenti per 4 milioni e mezzo di euro che puntano a raddoppiare l'area di lavorazione con un nuovo capannone. Una crescita di cui beneficerà anche il territorio dello Spilimberghese con nuovi occupati: si prevede che tra personale direttamente impiegato in Friulfruct e nell'indotto si creeranno una settantina di nuovi posti di lavoro.
Come detto, sensazioni positive anche per la difesa dalla cimice asiatica: la presenza dei dannosi insetti si è ridotta grazie a un'antagonista naturale (Trissolcus mitsukurii) che è stato ritrovato pure nei meleti dei soci di Friulfruct.