Entro la fine di gennaio dovrebbe essere approvato il decreto di attuazione del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, che contiene i 300 milioni di euro stanziati con la conversione in legge del decreto “Emergenze in agricoltura” varato la scorsa primavera. Lo ha affermato il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe L’Abbate nel corso di un incontro sulla questione Xylella a Castellana Grotte (Ba).
Fra pochi giorni in Conferenza Stato-Regioni
«Qualche settimana fa si è tenuto un incontro al Mipaaf fra tutti i rappresentanti della filiera olivicolo-olearia, nonché il ricercatore Donato Boscia e il dirigente regionale Gianluca Nardone. Siamo entrati nel merito del provvedimento articolo per articolo, misura per misura, azione per azione, ponderando per bene le cifre da stanziare per ognuna di esse. Abbiamo concordato tutti insieme quali interventi finanziare e con quali modalità. Adesso il decreto è all’attenzione del Ministero per il Sud e del Ministero per lo Sviluppo economico, che stanno esprimendo di loro pareri. Fra pochi giorni giungerà in Conferenza Stato-Regioni per la definitiva approvazione».
Le cinque direttrici del decreto
Il decreto ha sostanzialmente cinque direttrici, ha spiegato L’Abbate. «La prima direttrice è il contrasto alla diffusione della Xylella, perché è decisivo fare prevenzione combattendo il vettore ed eliminando il più possibile le fonti di inoculo. Infatti per tale ragione verranno dati fondi a chi possiede terreni nella zona cuscinetto e nella zona di contenimento e quindi, al fine di evitare che il batterio continui a diffondersi, deve attuare tutte le misure di prevenzione previste dai protocolli».
La seconda direttrice, per la quale è stata stanziata la somma più consistente, è il ripristino della potenzialità produttiva, «con interventi compensativi volti a favorire la rimozione delle piante seccate nella zona infetta a causa della Xylella, i reimpianti con cultivar di olivo resistenti al batterio, la riconversione con altre colture, la salvaguardia degli olivi secolari e monumentali, il sostegno al reddito alle imprese agricole, il sostegno ai frantoiani oleari che hanno visto andare drammaticamente in crisi il proprio lavoro, il sostegno alle imprese vivaistiche schiacciate dalla normativa comunitaria e, molto spesso, purtroppo, dalla fin troppo rigida sua interpretazione da parte della Regione Puglia».
Somme adeguate per i monitoraggi
La terza direttrice, ha aggiunto L’Abbate, è il rilancio dell’economia rurale delle aree danneggiate attraverso lo strumento dei contratti di filiera e di distretto, la diversificazione dell’economia rurale, l’accorpamento fondiario. «La quarta direttrice è quella delle cosiddette azioni orizzontali, cioè la comunicazione e l’informazione, la ricerca e la sperimentazione. La quinta direttrice, infine, include il monitoraggio e la diagnostica e il potenziamento delle reti dei laboratori pubblici. Questa direttrice assume un particolare rilievo se si considera che l’Italia, attualmente, si trova in procedura d’infrazione per i mancati monitoraggi che dovevano essere compito della Regione Puglia. Ecco perché, dopo anni di dimostrata incapacità nell’affrontare il problema Xylella, non possiamo permetterci di stanziare 300 milioni senza prevedere le giuste somme proprio per i monitoraggi che in questi anni sono mancati in maniera adeguata. Appena riceverà il via libera dei due ministeri, l’atteso decreto che stanzia 300 milioni di euro fra il 2020 e il 2021 potrà giungere entro fine mese in Conferenza Stato-Regioni per la definitiva approvazione. Si tratta di una importantissima occasione che la nostra Puglia non deve lasciarsi sfuggire assolutamente se vuole ripartire dopo una crisi di tale portata».