Si tratta di un braccio robot in grado di effettuare la raccolta dei frutti a bacca (mirtilli, lamponi, more…) coltivati in serra distinguendo i frutti maturi con una delicatezza tale da non rovinarli. Si chiama “Hank” e viene dal Regno Unito. Il braccio intelligente, sviluppato dalla Cambridge Consultants, azienda specializzata in innovazione, sarà presentato per la prima volta in Italia a NovelFarm, il salone sull'automazione robotica che si terrà il 19 e 20 febbraio 2020 a Pordenone, dove per la prima volta in Italia verranno presentati alcune innovazioni tecnologiche per l'agricoltura, dalla robotica nelle serre, ma anche alle serre come robot, in grado di produrre autonomamente senza intervento umano i prodotti che coltiva.
Tecnologia e automazione in aumento
Che la tecnologia entri ormai a gamba tesa nel settore, lo conferma una ricerca condotta sulle aziende nell'orticoltura Cea da AgriDirect, società olandese specializzata nei servizi di marketing per il settore agricolo: l’11% delle aziende olandesi usa robot, un aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2018, e il 2,6% dei 1400 coltivatori intervistati prevede di investire in robotica nel prossimo futuro. Le tipologie più utilizzate sono quelle per somministrare prodotti chimici a spruzzo (24,7%), semina e raccolta (22,2%), imballaggio del prodotto (11,7%) e immagazzinamento (3,7%). A guidare la crescita dell'utilizzo dei robot è la ricerca di una maggiore produttività e il tentativo di poter far fronte alla crescente scarsità di manodopera, soprattutto stagionale che, oltre un quarto dei coltivatori intervistati ritiene sia un problema serio. Basti pensare che il solo comparto dei coltivatori di frutti a bacca in Gran Bretagna richiede 29 mila lavoratori in più stagionali durante il raccolto.
La Robobank, banca olandese che si occupa di finanziare le imprese che operano nel mondo dell’innovazione in agricoltura, nel corso del convegno: “il futuro della serricoltura, la serricoltura del futuro”, lo scorso 9 maggio a Rimini ha illustrato una fotografia dell’indoor farming: 600.000 ettari di serre nel mondo, di cui 50.000 ettari di glasshouses, 100.000 di serre soilless e 20/30 ettari di vertical farm. Le innovazioni promettenti per lo sviluppo dell’indoor farming, sempre secondo la Robobank e l’Università di Wageningen, sono: il vertical farming, i LED, i droni, i biostimolanti, le biotecnologie, i sensori e robot.
Raccolta, un passaggio molto delicato
Il settore che riscuote il maggiore interesse tra coltivatori e sviluppatori è quello della raccolta, che oggi richiede il maggior apporto di manodopera perché è più difficile da automatizzare. Dal momento che in una coltura orticola i singoli ortaggi presentano anche su una stessa pianta gradi di maturazione differente, un robot raccoglitore deve essere in grado di distinguere il livello di maturazione. Inoltre, deve essere in grado di individuare il singolo ortaggio tra il fogliame, e infine deve essere capace di coglierlo senza danneggiarlo. Questi tre compiti richiedono ognuno uno sviluppo tecnologico diverso, idealmente concentrati in una macchina in grado di muoversi agilmente all’interno di una serra.
Le stesse serre diventano robot
Hank e i suoi fratelli sviluppati in Israele, Belgio, Olanda, Stati Uniti, Giappone, Cina, rappresentano un modo di intendere la robotica, ossia macchine singole che sostituiscono singoli umani in uno a più compiti all’interno di una serra. A NovelFarm sarà però presente anche un’altra accezione, che vede la serra stessa diventare un robot, in grado di produrre autonomamente senza intervento umano i prodotti che coltiva. Nella sua versione più completa, infatti, una vertical farm è proprio questo, costruita in modo tale da valorizzare al massimo lo spazio in tre dimensioni, con percorsi per gli umani limitati agli interventi di manutenzione. Il concetto è lo stesso dei magazzini automatici realizzati da decenni per le aziende del largo consumo. Nelle vertical farm operative non si è ancora arrivati ad un simile livello di interazione su grande scala. Su piccola scala però esistono già prototipi e sviluppi, anche in Italia.