Le filiere agricola, agroalimentare e della pesca non si sono fermate e continuano nel loro lavoro, non facendo mancare i propri prodotti all’interno dei negozi alimentari italiani.
La missione dell’agricoltura
Per mantenere gli scaffali dei punti vendita riforniti occorre infatti che un intero gruppo di lavoratori non rimanga a casa, come impongono le disposizioni per il contrasto alla diffusione del Coronavirus, ma mantenga pienamente operative le aziende agricole e gli allevamenti raggiungendo ogni giorno il loro posto di lavoro: sia esso nei campi o negli stabilimenti produttivi.
Aspra concertazione con le parti sociali
Il loro è quanto mai strategico e la loro sicurezza è al centro dell'agenda dell'Esecutivo. Ci sono però volute 18 ore di trattativa tra parti sociali e Governo per arrivare, il 14 marzo, a un
accordo che ha consentito di mettere a punto un protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro a seguito dell'emergenza coronavirus. Questa lunga concertazione, guidata dal Presidente Giuseppe Conte, ha consentito di condividere un “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto dai ministeri dell’Economia, del Lavoro e delle Politiche Sociali, dello Sviluppo economico e della Salute. Si tratta di un'intesa in 13 punti in cui si sottolinea che «la prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione».
Linee guida condivise
«Un protocollo che interessa, ovviamente, anche il comparto primario – dichiara Giuseppe L’Abbate
Sottosegretario alle Politiche Agricole, – e che prevede alcune linee guida condivise tra le Parti per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio».
«La prosecuzione delle attività produttive - sottolinea - può, infatti, avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione. Nel comparto primario è chiaro che le aziende non possano ricorrere allo smart working e, pertanto, diviene fondamentale garantire condizioni di salubrità e sicurezza agli ambienti di lavoro e alle modalità lavorative».
Rarefazione negli ambienti chiusi
Tra le indicazioni inserite all’interno del protocollo vengono indicate la “rarefazione delle presenze dentro i luoghi di lavoro” e il rispetto della “distanza interpersonale di un metro” come principali misure di contenimento. «In campo aperto è alquanto possibile raggiungere questi obiettivi – prosegue L’Abbate – ma può divenire più complicato negli altri luoghi di lavoro lungo la filiera agroalimentare».
Mascherine, guanti, occhiali, ecc
In queste situazioni, laddove si sia al di sotto della distanza interpersonale di sicurezza di un metro, viene richiesto di adottare strumenti di protezione individuale come mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, etc…), conformi alle indicazioni delle autorità scientifiche e sanitarie. «Sappiamo bene della difficoltà di reperimento sul mercato – continua il Sottosegretario alle Politiche Agricole – e ci stiamo adoperando in tutti i modi per garantirne l’approvvigionamento».
Detergenti e trasporto
L’azienda dovrà mettere a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani (che può preparare autonomamente seguendo le indicazioni dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità), assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago. Inoltre, dove è presente un servizio di trasporto organizzato dall’azienda, va garantita e rispettata la sicurezza dei lavoratori lungo ogni spostamento.
Procedure per i fornitori
In presenza di febbre, sintomi di influenza, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti viene fatto divieto di entrare in azienda e di partecipare alle attività lavorative. Per i fornitori esterni dovranno essere individuate procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza nei reparti aziendali. Gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi e non è consentito l’accesso agli uffici per nessun motivo. Per tutto il personale esterno andranno individuati servizi igienici dedicati.
«Lo sforzo – ribadisce L’Abbate – che sta compiendo la filiera agroalimentare italiana in questo periodo di emergenza è qualcosa di eroico Pertanto, non posso che rinnovare l’invito ai consumatori a prediligere i prodotti freschi e locali così da sostenere il Made in Italy e le nostre imprese. È un momento in cui siamo chiamati tutti ad essere solidali e ad avere maggiore sensibilità».