La minimizzazione dell’impronta ambientale di una confezione è il risultato di tanti processi: dalla rinnovabilità del materiale al processo di trasformazione, dalle modalità di impiego alle procedure di recupero, riciclo e riutilizzo, fino al grado di coinvolgimento del consumatore e, in casi infausti, al livello di degradabilità dei materiali dispersi. Bestack, consorzio non profit dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, ha stimolato l’orientamento delle aziende del suo settore nel migliorare tutti questi parametri.
In ortofrutta un packaging amico dell’ambiente è prodotto con materiali biodegradabili e compostabili, naturali e riciclabili. Se poi è anche rinnovabile e riduce gli sprechi, è un’innovazione green in tutti i sensi. È il caso del cartone ondulato, l’imballaggio in cartone per ortofrutta amico delle foreste, perché le “rinnova” all’infinito. La cellulosa, la materia prima vergine necessaria per fare scatole per alimenti, proviene infatti da foreste gestite in modo responsabile, con piani di reimpianto superiori a quelli di taglio (il rapporto è uno a tre): lo sottolinea Bestack, che da anni sviluppa attività mirate a orientare il settore verso processi produttivi sempre più sostenibili.
«Per fare carta si piantano più alberi di quanti se ne tagliano – esordisce il direttore di Bestack, Claudio Dall’Agata –. È noto, così come certificato dalla Fao, che in Europa le foreste per la produzione di cellulosa dal 1950 sono cresciute del 30%. La cellulosa vergine serve per produrre imballaggi monouso e resistenti, ma soprattutto igienici al 100%. Noi di questo siamo orgogliosi perché da un lato abbiamo in Italia la normativa più stringente in materia di imballaggi e food safety e dall’altro aiutiamo le foreste a crescere più forti e sane di prima».
A garanzia di questo, ci sono le certificazioni forestali di cui si fregiano le aziende associate a Bestack: il consorzio, infatti, negli ultimi nove anni ha avviato un percorso virtuoso con le proprie aziende socie per indirizzare l’intero settore all’impiego esclusivo di materie prime rinnovabili e sostenibili. Il percorso è stato avviato nel 2011 in partnership con il Wwf Italia, che in quell’occasione ha fatto da advisor su tutti gli studi di LCA dedicati agli imballaggi per ortofrutta presenti sul mercato, riconoscendo al cartone ondulato il primato per grado di sostenibilità complessiva, trasparenza delle fonti impiegate e della metodologia applicata, riconoscendo inoltre la rappresentatività di filiera e la solidità del progetto, avvalorato dalla comunità scientifica.
Negli ultimi nove anni la percentuale di carta certificata e controllata utilizzata dai soci Bestack è cresciuta costantemente e oggi sfiora la quasi totalità. Nel 2019, infatti, l’incidenza della carta vergine certificata raggiunge il 99,8%. Nel 2011 Bestack ha intrapreso un percorso virtuoso con il WWF, dandosi come obiettivo quello di arrivare al 100% della carta certificata entro il 2020: nel 2019 è già stata raggiunta quota 99,8%, mancano ancora 12 mesi da considerare e ci sono tutte le premesse per centrare l’obiettivo.