Toscana, bando Ocm vino da 13,5 milioni per la promozione

ocm vino
Le aziende vitivinicole con sede dentro i confini regionali avranno a disposizione 2,5 milioni in più rispetto al 2019 per promuovere le loro etichette nei Paesi extra Ue

Tredici milioni e mezzo di euro per promuovere il vino toscano sui mercati internazionali. Avrà 2,5 milioni in più rispetto al 2019 il bando "Ocm vino - promozione" che sta per essere pubblicato dalla Regione Toscana per lanciare i vini regionali sui mercati esterni all'Unione europea. A breve sarà adottato l'avviso per la presentazione dei progetti. Ma, data la situazione di incertezza sullo svolgimento di fiere ed eventi, le aziende chiedono più flessibilità nella programmazione, come già avvenuto per il bando dello scorso anno.

Chi può accedere ai fondi

Alla misura possono accedere le organizzazioni professionali, quelle dei produttori di vino e le loro associazioni, le organizzazioni interprofessionali, i consorzi di tutela, i produttori di vino, cioè le imprese, singole o associate che abbiano ottenuto i prodotti da promuovere dalla trasformazione dei prodotti a monte del vino, propri o acquistati e/o che commercializzano vino di propria produzione o di imprese ad esse associate o controllate, i soggetti pubblici, le associazioni temporanee di impresa e di scopo, costituende o costituite, le associazioni, le federazioni e le società cooperative e, infine, le reti di impresa.

Requisiti per proporre progetti

Per presentare domanda di contributo le aziende vitivinicole devono avere la sede operativa in Toscana e la promuovere vini toscani. Avere un'adeguata disponibilità dei prodotti che vengono promossi, per poter rispondere alla domanda del mercato a lungo termine. I produttori, in forma singola o associata, devono aver presentato, se dovuta, la dichiarazione di produzione e la dichiarazione di vendemmia nelle ultime tre campagne vitivinicole. E ancora, avere la disponibilità di sufficienti capacità tecniche per effettuare scambi a livello internazionale e di risorse finanziarie adeguate per realizzare il progetto in maniera efficace.

Lo stesso soggetto può presentare o partecipare a più progetti, purché siano rivolti a Paesi terzi o mercati di Paesi terzi diversi. Il limite massimo di contributo pubblico che spetta a ciascun progetto non può superare gli 800.000 euro (contro i 3 milioni di euro fissati per i progetti nazionali). Tra le azioni da mettere in campo in uno più Paesi o mercati, si prevedono: azioni pubbliche, promozione e pubblicità.

Le novità rispetto ai precedenti bandi

Abbassato il contributo minimo ammissibile per ciascun progetto, che in Toscana non può essere inferiore a 60.000 euro, qualora il progetto sia destinato a un solo Paese terzo e a 30.000 euro per Paese terzo qualora il progetto sia destinato a due o più Stati, in quanto ritenuti limiti adeguati per la realtà vitivinicola toscana (a livello nazionale tali limiti sono pari rispettivamente a 500.000 e 250.000 euro).
Ridotto il contributo minimo che ciascun soggetto partecipante deve chiedere, a 2.000 euro per Paese terzo e a 1.000 euro nel caso il progetto sia rivolto a un Paese emergente, al fine di garantire la partecipazione alla misura anche alle piccole e micro imprese.
Sarà possibile inserire tra i Paesi destinatari del progetto anche il Regno Unito, causa Brexit.

Altra novità prevista dalla normativa nazionale e recepita con questo provvedimento, consiste nella possibilità di inserire, tra le azioni ammissibili, anche la realizzazione di sub-azioni che possono riguardare esclusivamente attività di comunicazione e di promozione svolte attraverso la rete internet o di digital marketing, fino a oggi non ammesse. I progetti dovranno partire l'1 aprile e concludersi entro il 31 agosto 2021 (se non si ricorre all'anticipo) o entro il 31 dicembre 2021 (se invece ci si avvale dell'anticipo).

Stefania Saccardi

Saccardi: iniezione importante di risorse in un momento difficile

«Abbiamo voluto dare un'iniezione importante di risorse e di fiducia al Sistema vino Toscana – ha detto l'assessora all'agricoltura Stefania Saccardi –. In un momento di grande difficoltà a causa dell'emergenza sanitaria vogliamo sostenere uno dei fattori di traino del settore agroalimentare come è il comparto vitivinicolo toscano, forte di un valore dell'imbottigliato ex-fabrica di circa un miliardo di euro, e lo si fa dando una risposta forte e chiara. Per questo abbiamo accolto con favore l'aumento della percentuale di contributo comunitario concessa dalla Commissione europea portando dal 50 al 60% il contributo massimo per le spese sostenute per realizzare ciascun progetto. Al tempo stesso, abbiamo aumentato la dotazione rispetto al 2019, aggiungendo altri 2,5 milioni di euro circa».

«La volontà è stata quella di cogliere tutte le opportunità e le novità messe a disposizione dalla normativa nazionale – conclude Saccardi – al fine di garantire il finanziamento di un numero di progetti tale da assicurare l'efficacia della misura e consentire l'accesso anche alle piccole e micro imprese che sono quelle che in questa fase soffrono di più».

Consorzio Chianti: bene, ma ora è impossibile programmare

«Bene i 13,5 milioni previsti dalla Regione per la promozione internazionale del vino, ma oggi le aziende non sanno come calendarizzare gli eventi né prevedere quali mercati saranno aperti. C’è troppa incertezza ed è  necessario introdurre misure che tutelino le imprese e i loro programmi, altrimenti le risorse non saranno utili allo scopo». Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti chiede a nome di tutte le aziende «l’inserimento di criteri di elasticità e di deroghe nel decreto ministeriale che rende operativi i bandi Ocm, come già fatto per la campagna 2019/2020».

Le aziende dovranno presentare i progetti di promozione per il periodo che va da aprile a dicembre 2021. «Troppe le variabili in campo per poter programmare le attività nei Paesi extra Ue – ha aggiunto Busi – è quindi necessario un coinvolgimenti di tutti i livelli istituzionali, a partire dalla Regione Toscana e dalle realtà rappresentative delle categorie economiche, per modificare e adeguare il decreto ministeriale al periodo storico che stiamo vivendo».

«L'intervento della Regione Toscana è di certo un segnale positivo – conclude Busi – che coglie la difficoltà del momento, anche inserendo la possibilità di organizzare eventi on line, ma resta uno strumento poco efficace se le norme nazionali che definiscono le regole di accesso al finanziamento non sono in grado di prevedere  criteri più elastici ed eventuali deroghe. Il rischio è che questi 13,5 milioni di euro non vengano spesi per la scarsa adesione delle imprese, paralizzate dalla totale incertezza dei mercati legata all’evolversi della pandemia».

Toscana, bando Ocm vino da 13,5 milioni per la promozione - Ultima modifica: 2020-10-27T16:23:31+01:00 da Simone Martarello

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