"Le vendite di agrofarmaci in Italia sono calate di circa un terzo (-32%) nell'ultimo decennio, con l'agricoltura italiana che si classifica come la più green in Europa". Ad affermarlo è un'analisi della Coldiretti, divulgata in occasione della Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti, che si celebra il 7 giugno.
Sulla base dei dati Eurostat l'associazione osserva che il trend del Paese "è in controtendenza rispetto agli altri grandi produttori come Spagna e Germania, dove il consumo di agrofarmaci cresce, mentre in Francia la riduzione è di poco superiore al 10%".
"Il risultato per i consumatori – spiega Coldiretti – è che i cibi e le bevande stranieri sono sei volte più pericolosi di quelli Made in Italy, con il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari che è stato pari al 5,6% rispetto alla media Ue dell'1,3% e ad appena lo 0,9% dell'Italia". I dati sono il risultato di un'analisi dell'associazione, su dati Efsa, effettuata su 96.302 campioni di alimenti in vendita nell'Unione europea, fornendo uno spaccato della presenza dei residui di agrofarmaci su frutta, verdura, cereali, latte e vino prodotti all'interno dei Paesi dell'Unione o provenienti dall'estero.
Biglietto da visita per il made in Italy
"La sicurezza delle produzioni italiane – sottolinea la Coldiretti – è una ragione in più per sostenere il lavoro e l'economia del territorio, scegliendo prodotti made in Italy in un momento difficile provocato dall'emergenza Covid". Un'opportunità da sostenere con il Recovery plan secondo l'organizzazione presieduta da Ettore Prandini, per realizzare un piano di sostengo alla produzione nazionale, in un Paese come l'Italia che per le disattenzioni del passato è costretto a importare almeno il 25% del cibo che consuma.