Una stagione di raccolta e di commercializzazione eccezionale, per le mele del Trentino. Parola dei presidenti delle Op Melinda e La Trentina Michele Odorizzi e Rodolfo Brocchetti che si sono complimentati con i soci produttori per l'elevata qualità del prodotto conferito. In questo modo si è andata consolidando la posizione delle due Op come leader nazionali.
Questi i dati più significativi della stagione 2020/21: quantità di mele conferite a Melinda 421.800 tonnellate con un +12,5% rispetto alla precedente campagna, più 1.727 tons di ciliegie e piccoli frutti, mentre alla Trentina sono stati conferiti 55.100 tons di mele con un +12,9% rispetto all’esercizio precedente e 470 tons di ciliegie e piccoli frutti.
Bene il bilancio delle mele Dop Val di Non con soddisfazione condivisa dalle Igp Mele del Trentino con costante crescita delle nuove varietà Club e le mele biologiche (14.500 tons).
Le vendite, nella stagione appena conclusa, hanno visto le quote di decumulo sempre rispettate o superate anche grazie alla crescita dei consumi domestici dovuti alla pandemia. Mentre nel periodo del lockdown si è assistito ad un calo della domanda dei piccoli negozi la Gdo ha avuto una forte richiesta dalle famiglie. Il fatturato per le due Op è stato di 366 milioni di euro.
Prezzo più alto per i conferitori
Fra i dati significativi che emergono dai bilanci, Melinda chiude l’anno con una media €/Kg di 0,51 (della totalità prodotto conferito) e per quanto riguarda i soci de La Trentina la remunerazione per i kg di mele commerciali conferite si colloca a 0,415 €/Kg, in ulteriore miglioramento rispetto allo scorso anno e una delle migliori annate di sempre. Un’annata favorevole, conseguenza dell’ottimo operato di una gestione globale oculata e previdente, che ha saputo bilanciare costi e investimenti.
I costi globali, cumulativi delle due Op, si attestano a 68.549.000 €. Tra le voci di costo più rilevanti troviamo i costi per il personale dipendente che ammonta a 37.400.000 €, che corrispondono al lavoro di circa 1400 dipendenti distribuiti nei diversi reparti.
Investimenti in nuove tecnologie e comunicazione
Di contro, gli investimenti si sono concentrati anche quest’anno nei settori che permettono ai due brand di guidare il mercato. Tra questi l’inserimento di nuove tecnologie con l’ammodernamento della sala lavorazione e selezione della Cooperativa AVN che la rende oggi la più moderna d’Europa; l’ampliamento dell’offerta - con l’introduzione delle nuove varietà e l’aumento del segmento bio; la qualità - con i controlli periodici, gli aggiornamenti tecnici e la formazione; la comunicazione – attraverso la quale poter raccontare l’unicità del territorio; l’alleanza con le APT locali – per allargare la possibilità di offerta; le sponsorizzazioni sportive – un segno della vicinanza ai valori nobili dello sport, e non ultimo, la Sostenibilità, un vero e proprio asset gestionale ormai, capace di accrescere il valore del brand, a livello internazionale. «L’annata si può davvero definire eccezionale – sottolinea il direttore dei Consorzi Paolo Gerevini – ma non significa che non si possa ripetere».