Poco meno di 15 milioni per conversione e mantenimento degli ettari coltivati in biologico. Al primo insediamento e per aiutare l’avviamento d’impresa e ammodernamento delle aziende andranno 30 milioni
Sostegno ai giovani imprenditori, biologico, tutela dell’ambiente e della biodiversità, taglio alle emissioni di gas serra degli allevamenti per contrastare i cambiamenti climatici, progetti di innovazione in campo agroindustriale e difesa del patrimonio forestale. La Regione Emilia-Romagna mette a disposizione delle imprese agricole 67 milioni di euro con sei nuovi bandi Psr, per accompagnare la riconversione del settore verso un modello imperniato su qualità e salubrità delle produzioni e sostenibilità ambientale. Tre sono già adottati (biologico, misure agroambientali e aiuti ai giovani agricoltori) e altri tre in via di approvazione da parte della Giunta regionale: lotta ai gas serra, sostegno all’innovazione e forestazione.
Questa la ripartizione dei fondi nel dettaglio: giovani (30,3 milioni), sviluppo del biologico (14,5), lotta ai gas serra (10,1), innovazione (4,5), forestazione (4,3) e, infine, tutela biodiversità (3,5). Tra gli obiettivi della Regione con la prossima programmazione 2023-2027 c’è la copertura ad almeno il 40% delle superfici con il bio e gli altri sistemi di produzione sostenibile.
I bandi già approvati dalla Giunta regionale riguardano il sostegno alle imprese giovani (30,3 milioni di euro, di cui più di 16 milioni come premio di primo insediamento per gli under 41 e 14 milioni come aiuto all’avviamento d’impresa e ammodernamento delle aziende), la promozione dell’agricoltura biologica (14,4 milioni di euro, di cui 4,5 milioni per la conversione a pratiche e metodi e 10 milioni per il mantenimento di metodi e pratiche biologiche) e la salvaguardia della biodiversità (3,5 milioni di euro per interventi come il ripristino e/o conservazione degli elementi caratteristi del paesaggio agrario tradizionale come filari di alberi, siepi, boschetti, maceri, laghetti, ecc). Per il bando giovani le domande di contributo dovranno essere presentate entro il 22 maggio 2022, mentre per i bandi bio e biodiversità la scadenza è il 28 febbraio 2022.
2. Agricoltura biologica, 14,5 milioni per due operazioni
Le risorse per la copertura della prima annualità 2022 del bando per lo sviluppo del biologico ammontano rispettivamente a 4,5 milioni di euro per la “Conversione a pratiche e metodi biologici (Tipo di operazione 11.1.01) e 10 milioni di euro per il “Mantenimento di metodi e pratiche biologiche” (Tipo di operazione 11.2.01).
Possono beneficiare degli incentivi le imprese agricole, sia singole che associate, comprese le cooperative, a condizione che siano iscritte all’Anagrafe regionale di settore.
È prevista l’erogazione di aiuti annuali differenziati per durata – rispettivamente 5 o 3 anni se si tratta di aziende già convertite al biologico o in fase di conversione - e importo, a seconda delle diverse tipologie di colture e di allevamento.
Gli incentivi sono maggiorati nei primi tre anni di adesione al bio per favorire il passaggio al
nuovo metodo di produzione, che comporta costi più elevati.
La superficie minima richiesta per aderire ad entrambe le misure è di 3 ettari, mentre la
consistenza degli allevamenti non deve essere inferiore a 6 Uba (Unità bovino adulto).
Chi pratica l’agricoltura o l’allevamento biologico deve rispettare una serie di impegni di durata variabile dai 5 ai 3 anni a seconda che si tratti della prima adesione al bio o del proseguimento dell’attività.
Per le coltivazioni occorre attenersi a rigide regole che riguardano l’utilizzo di sementi e materiali di propagazione, le rotazioni colturali, la fertilizzazione e la lotta ai parassiti, alle malattie delle piante e alle erbe infestanti. Severe norme sono dettate anche per tutelare la salute e il benessere dei capi d’allevamento che, per fare qualche esempio, devono nascere in azienda, essere alimentati con materie prime autoprodotte o acquistate da altre aziende bio regionali e devono aver accesso a spazi liberi all’aperto.
Gli aiuti sono diversificati per tipologia di coltura e allevamento. Per le aziende già convertite da oltre un triennio al bio gli incentivi vanno dai 90 euro all’ettaro annui per le colture foraggere fino ai 668 euro per le principali colture arboree (melo, pero, pesche, ecc.).
Sostegni più sostanziosi per le aziende in fase di conversione: si passa dai 150 euro all’anno all’ettaro per le foraggere ai 791 euro per i frutteti. Il premio per il passaggio al bio viene erogato solo nei primi tre anni di conversione, dal quarto anno in poi viene pagato l’aiuto ordinario. Nel caso degli allevamenti è previsto il pagamento di un premio maggiorato, differenziato in base al tipo di bando.
Ai premi base possono poi aggiungersi ulteriori incentivi se le aziende bio o in fase di conversione decidono di aderire ad altre misure di carattere ambientale del Psr.
3. Misure agroambientali
Il bando ha una dotazione finanziaria di 3,5 milioni di euro per il 2022 e prevede l’adesione degli agricoltori a due distinte misure del Psr. La prima riguarda la “Gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000 e conservazione di spazi naturali e seminaturali e del paesaggio agrario” (Tipo di operazione 10.1.09) e può contare su un budget di 1 milione di euro per finanziare interventi finalizzati al ripristino e/o conservazione degli elementi caratteristici del paesaggio agrario dell’Emilia-Romagna e tutelare la biodiversità.
Gli impegni hanno durata decennale e prevedono l’erogazione di un aiuto annale all’ettaro pari a 800 euro rispettivamente nel caso di ripristino e/o salvaguardia di piantate, alberi isolati o filari, siepi e boschetti e di 1.000 euro per la conservazione di stagni, laghetti, maceri e risorgive.
La seconda misura “Ritiro dei seminativi dalla produzione per venti anni per scopi ambientali e gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000” (Tipo di operazione 10.1.10) invece può fare affidamento su una dotazione finanziaria di 2,5 milioni di euro nel 2022.
Gli aiuti, sempre all’anno, vanno dai 500 euro all’ettaro nel caso di rinuncia alla coltivazione dei terreni da parte dei proprietari per fare posto a complessi macchia/radura nelle aree di collina e montagna, salgono a 1.000 euro all’ettaro per lo stesso tipo di intervento in pianura, per finire con un sostegno di 1.500 euro all’ettaro per la gestione di prati umidi, sempre nelle zone di pianura. Possono partecipare al bando gli imprenditori agricoli singoli e associati, comprese le cooperative e le proprietà collettive.
4. Trenta milioni per gli imprenditori under 41
Il bando per aiutare il decollo delle imprese guidate da under 41 - pubblicato il 20 dicembre - è il più “ricco” dal punto di vista finanziario, con una dotazione prevista di 30,3 milioni di euro: più di 16 milioni di euro come premio di primo insediamento e 14 milioni di euro come aiuto all’avviamento d’impresa e ammodernamento delle aziende.
Il premio di primo insediamento varia da minimo di 30 mila euro ad un massimo di 50 mila euro nelle zone con vincoli naturali o altri vincoli specifici.
Il sostegno al piano di sviluppo aziendale parte dal 40% nel caso di investimenti per la lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti aziendali, per salire al 50% negli altri casi.
Quello appena pubblicato è l’ottavo bando in ordine di tempo dall’avvio dell’attuale
programmazione; con i precedenti 7 bandi il Psr ha favorito la nascita di 1.776 nuove imprese, di cui il 30% guidate da donne e circa la metà nelle zone montane, dove fare agricoltura è più difficile. I contributi si sono concentrati per circa il 50% nei settori dell’ortofrutta e lattiero-caseario.
«Lo sviluppo del biologico è un tassello di un più ampio disegno strategico per un’agricoltura amica dell’ambiente e all’insegna della sostenibilità, come testimoniano il bando sulle misure agroambientali già approvato e quello sul taglio delle emissioni di gas serra degli allevamenti in procinto di essere adottato – ha detto l'assessore all'Agricoltura Alessio Mammi –. Una strategia che al tempo stesso mette tra le sue priorità il sostegno all’innovazione e ai giovani imprenditori agricoli, sui quali stiamo puntando moltissimo. Al riguardo ricordo che quello che lanciamo oggi è l’ottavo bando in sette anni per favorire il ricambio generazionale in agricoltura e nell’attuale programmazione abbiamo già investito quasi 150 milioni di euro per dare una chance ai giovani che intendono aprire un’azienda agricola, favorendo così la nascita di quasi 1.800 nuove imprese condotte da giovani, di cui circa il 30% guidate da donne».
Emilia-Romagna, aperti i bandi per biologico e giovani
- Ultima modifica: 2021-12-21T17:02:56+01:00
da Redazione Terra e Vita
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