Giuseppe Stasi, 40 anni, è il titolare dal 2003 dell’azienda agricola Stasi Fruit situata a Scanzano Jonico (Mt).
Ha aderito al sondaggio dell'Osservatorio Giovani di Edagricole/Nomisma sul tema "La sostenibilità passa dall'innovazione" ed è uno dei candidati all'edizione 2022 del premio #lagricolturaègiovane.
La tutela dei pronubi
L’azienda Stasi Fruit, a vocazione ortofrutticola, si estende su una superficie di 70ha sulla quale sono coltivati 15ha di fragole, 13ha di pesche/nettarine, 5ha di albicocche, 30ha di agrumi e 7ha ortaggi.
«La nostra realtà - spiega Stasi - opera nel massimo rispetto della sostenibilità ecologica. Impieghiamo le api per l’impollinazione naturale dei fiori e gli insetti utili per la lotta agli insetti nocivi per le piante. Riusciamo così a ridurre del 40% l’utilizzo di pesticidi».
Irrigazione e nutrizione automatizzate
«Stiamo implementando sistemi e tecnologie digitali per accrescere la nostra competitività. Al momento - afferma Stasi - abbiamo sistemi di irrigazione e nutrizione automatizzati che ci permettono di irrigare e nutrire le piante in modo localizzato e nel momento esatto del fabbisogno della pianta».
L'esigenza di contenere i costi degli input
«Ottimizziamo e semplifichiamo così la gestione degli interventi e soprattutto riusciamo a risparmiare circa il 40% di acqua e il 25% delle spese per l’acquisto di fertilizzanti».
«Attraverso i dati analizzati in azienda negli anni, abbiamo visto che i sistemi di precisione permettono di ottenere produzioni con un elevato livello qualitativo, rese maggiori e quindi incremento del reddito».
Aggiornamento macchine grazie ad "agricoltura 4.0"
L’azienda sta ultimando gli investimenti per il rinnovo parco macchine e attrezzi utilizzando gli incentivi statali “agricoltura 4.0”, «è necessario investire in innovazione tecnologica e di precisione anche per quanto riguarda la lavorazione dei terreni e nei vari processi produttivi. Anche per far lavorare con maggiore sicurezza i nostri collaboratori».
Agrivoltaico e kiwi giallo nel mirino
Nei prossimi anni Stasi vuole impiantare 6ha di kiwi giallo dove la commercializzazione è organizzata in club «nella mia esperienza ho visto che si hanno risultati migliori aggregandosi in filiera che andando da soli. Si riesce a pianificare meglio e avere maggiore peso contrattuale».
Inoltre investirà in strutture di copertura e sistemi di difesa delle piante dagli eventi atmosferici e in impianti agrivoltaici.