Quattro milioni di ettari in più da coltivare e 500 milioni di euro in aiuti per gli agricoltori europei (circa 200mila ettari per l'Italia). Sono le misure adottate dalla Commissione europea per far fronte all'aumento dei prezzi di energia, mangimi e fertilizzanti, conseguenza della guerra in Ucraina. Il pacchetto finanziario comprende anche 330 milioni in aiuti per semi e altri input agricoli per i produttori di Kiev.
I Paesi dell'Unione potranno triplicare gli aiuti previsti dai fondi Ue (48,1 mln per l'Italia, che diventerebbero circa 145 in totale). La dotazione da 500 milioni proviene in parte dalla riserva di crisi della Pac (350 milioni) e in parte dalle pieghe di bilancio (150 milioni). Le altre misure per gli agricoltori europei includono sostegno all'ammasso privato per le carni suine e un quadro straordinario di aiuti di Stato, con tetto a 35mila euro per le aziende agricole, per far fronte al caro prezzi. Nel pacchetto Ue ci sono anche maggiori anticipi sulla Pac e il monitoraggio di input e produzioni per assicurare la continuità delle forniture.
Soddisfazione per le misure adottate è stata espressa dalle principali associazioni di categoria, Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri.
Tra le regioni più interessate dall'eliminazione dell’obbligo di riposo permanente – sottolinea Coldiretti – ci sono la Campania con 10.500 ettari, la Lombardia con 11.000, il Veneto con 12.300 ettari, il Piemonte con 17.544 e l’Emilia-Romagna con 20.200.
Wojciechowski, ora l'Europa produca più cibo
«Quest'anno in Europa abbiamo bisogno di una produzione maggiore di prodotti agricoli a causa del crollo o della riduzione della produzione in Ucraina. Abbiamo un numero maggiore di consumatori: con l'arrivo dei rifugiati avremo bisogno anche di dare cibo a loro. E poi mancheranno anche mangimi per gli animali. La questione vera è cosa fare ora e la reazione deve essere quella di produrre più cibo in Europa». Così il Commissario Ue all'Agricoltura Janusz Wojciechowski ha commentato misure adottate dalla Commissione per l'agricoltura.
«In una settimana sarà chiaro a tutti gli agricoltori che cosa dovranno fare, in tempo per le semine di primavera, per l'anno prossimo vedremo qual è la situazione – ha aggiunto il commissario circa la possibilità di estendere la deroga sugli obblighi del greening della Pac nel 2023 – una estensione non posso escluderla – ha aggiunto – per ora la nostra azione è limitata al 2022. È importante però sottolineare che ora siamo nel secondo anno della transizione con le vecchie regole della Pac – ha concluso – nel 2023 avremo nuovi strumenti e obblighi con la nuova Pac che sarà in vigore».