Sostenibilità in orticoltura, è tempo di ritorno al seme

pacciamatura prova in campo comacchio
A Comacchio (Ferrara), presso l’azienda agricola “Bologna Miriam”, sono state organizzate prove in campo con l’ausilio di pacciamatura biodegradabile

I profondi cambiamenti che sono in corso a livello globale, con aumenti a doppia cifra delle materie prime, interessano da vicino anche il mondo dell’agricoltura. Ancora di più, la situazione sembra complicarsi per chi fa biologico. È possibile quindi uscire da questa impasse, tagliando sui costi e continuando, al contempo, a produrre in modo sostenibile?

La pacciamatura biodegradabile scende in campo

Semina di pomodoro da industria con pacciamatura biodegradabile

La dimostrazione che una nuova via è possibile e percorribile è stata data il 12 aprile presso l’azienda agricola “Bologna Miriam” di Comacchio (Ferrara), dove la casa sementiera Lamboseeds, Novamont – azienda chimica attiva nel settore delle bioplastiche, Compo Expert – produttore di fertilizzanti e biochimici per l’agricoltura, Forigo – costruttore di macchine agricole e Raviplast – produttore del telo pacciamante – hanno organizzato una dimostrazione di semina diretta su pacciamatura biodegradabile di pomodoro da industria (in seme confettato) e di zucca (in seme calibrato).

Luciano Trentini

«Tecniche di coltivazione sempre più green»

«L’obiettivo di questa prova – spiega Luciano Trentini, consulente di questa iniziativa – è quello di sviluppare tecniche di coltivazione sempre più green, oltre che di ridurre i costi di produzione. La pacciamatura biodegradabile presenta diversi vantaggi a tal proposito, dal momento che non prevede interventi per il diserbo e non va recuperata a fine raccolta. Ovviamente – prosegue Trentini – bisogna ritornare a piantare il seme (pomodoro, zucca, ecc.), quando invece attualmente, nel 95-98% dei casi, si utilizza la tecnica del trapianto».

Da sinistra: Alberto Forigo e Sandro Colombi

Le prove dell’efficacia del telo pacciamante biodegradabile realizzato in Mater-Bi (l’innovativa famiglia di bioplastiche ideate da Novamont e derivate dal mais) sono state realizzate nell’azienda agricola che l’agronomo di Lamboseeds Sandro Colombi conduce fin dagli Anni Novanta.

Colombi, già nel 2008, ha introdotto l’uso del telo pacciamante in Mater-Bi su parte dei suoi 11 ettari a disposizione. «Se ti innamori della plastica bio – commenta – fai poi fatica a tornare indietro». Tanto che, appunto, oggi ha provato per la prima volta la semina di pomodoro da industria (con seme confettato) e di zucca (con seme calibrato) tramite la macchina “Modula Jet” sviluppata da Forigo.

La macchina permette appunto di effettuare, in un unico passaggio, rullatura del terreno, stesura del telo pacciamante, perforazione del telo esclusivamente dove viene piantato il seme, copertura del terreno dove il seme è stato piantato.

La distanza di semina, peraltro, come ha spiegato Alberto Forigo, responsabile sviluppo di Forigo, «può essere calibrata su diverse esigenze, da un minimo di cinque centimetri fino a oltre un metro». Per seminare un ettaro di terreno, il tempo impiegato va dalle quattro alle quattro ore e mezzo.

Un telo pacciamante per ogni esigenza

Differenti, a seconda delle esigenze, sono anche le performance del telo pacciamante in Mater-Bi che, come ha spiegato Massimo Castagnetti, agrotecnico di Novamont, può andare dai 10 micron di spessore per i cicli di cipolle e insalate, ai 15 micron per pomodoro, zucca, zucchina, melone e anguria, ai 18 micron per la fragola, fino ai 40 micron per i primi impianti di vigneto e di uliveto. Il degrado del telo da 15 micron avviene in circa 100 giorni.

Ancora Castagnetti ha rilevato, peraltro, che sempre più aziende specializzate sono restìe a ritirare telo pacciamante tradizionale, perché spesso molto sporco e quindi complesso da recuperare. E la pacciamatura biodegradabile, quindi, può aprire interessanti strade nella direzione della riduzione dei costi e della sostenibilità, pure in ragione della riduzione dei principi attivi utilizzabili in campo.

Non ultimo, oltre alla colorazione in nero sia sopra sia sotto, è disponibile per questo telo pacciamante anche la versione nero sopra e bianco sotto, specialmente per i mesi più caldi dell’anno. L’effetto osmotico del telo pacciamante biodegradabile, del resto, proprio per il materiale in cui è realizzato, è molto più funzionale della pacciamatura tradizionale nel mantenimento di un livello di umidità ottimale attorno alla pianta, senza il rischio di bruciature quando le temperature in campo sono molto elevate.

Nico Marcello Martinelli, di Compo Expert (distributore del telo pacciamante biodegradabile in co-marketing con Forigo), ha evidenziato infine la necessità di arrivare a soluzioni sempre più sostenibili per la produzione agricola.

Sostenibilità in orticoltura, è tempo di ritorno al seme - Ultima modifica: 2022-04-12T17:42:30+02:00 da Marco Pederzoli

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