Crescita organizzativa e traiettorie di futuro al centro della due giorni formativa del Sistema Asnacodi Italia-Condifesa tenutasi a Roma. Un momento per fare il punto e disegnare il futuro della gestione del rischio in agricoltura. Tutto il sistema della galassia Asnacodi Italia, presidenti, direttori e dipendenti dei Condifesa hanno avuto la possibilità di conoscere dalla voce dei principali portatori di interesse del mondo della gestione del rischio le sfide da affrontare, su tutte il Fondo Agricat.
Tutto il sistema Asnacodi Italia-Condifesa si è dato appuntamento a Roma per partecipare al secondo meeting formativo, asset fondamentale per Asnacodi Italia. Un incontro che ha visto la partecipazione di oltre 200 risorse umane dei Condifesa oltre ai venti relatori che hanno stimolato la platea dei Condifesa.
L'importanza del fondo Agricat
Il sistema Asnacodi Italia-Condifesa ha voluto investire fortemente sulla formazione delle risorse umane per permettere una crescita concreta e far esprimere i talenti presenti tra le diverse realtà territoriali. Il tutto anche grazie alla possibilità di confrontarsi con i massimi esperti nazionali in un ambiente stimolante e con ottime prospettive di crescita. I partecipanti, infatti, si sono potuti confrontare sui temi caldi della gestione del rischio in agricoltura, a partire dal Fondo AgriCat, spiegato direttamente da Angelo Frascarelli e Maria Chiara Zaganelli, rispettivamente presidente e direttore di Ismea, che ne hanno sottolineato l’importanza strategica per il nostro mondo evidenziando la necessità di strutturare un sistema condiviso tra i principali portatori di interesse. Come anche evidenziato da Umberto Guidoni, codirettore di Ania, proprio per riuscire a permettere una sostenibilità di tutto il sistema assicurativo.
L'impegno per la transizione digitale
Ulteriore tema al centro delle giornate formative è stata l’innovazione e la transizione digitale. Proprio su questo tema è stato coinvolto Elio Catania, già senior advisor del Ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare, che ha evidenziato come il nostro Paese sia ancora indietro «ma ci siamo resi conto di questo gap e abbiamo iniziato ad accelerare. Basti pensare che – ha sottolineato Catania – gli investimenti in innovazione nel nostro Paese sono passati dall’1,5 al 3% del Prodotto interno lordo. Oggi investiamo 30 miliardi in innovazione! Catania ha concluso specificando che siamo sulla strada giusta, stiamo vivendo un’opportunità storica per ridisegnare il mondo agricolo».
«Questi due giorni sono un momento fondamentale per il nostro sistema» ha sottolineato Andrea Berti, direttore di Asnacodi Italia – aprendo il suo intervento davanti alla platea dei Condifesa. Berti ha continuato illustrando i principali risultati raggiunti dal sistema Asnacodi Italia-Condifesa grazie alle capacità messe a disposizione anche dai territori, con la squadra dei competence leader.
«Innovazione, digitalizzazione, fondi mutualistici, polizze parametriche, ricerca e sviluppo, comunicazione e rapporti con le istituzioni – ha sottolineato il direttore – sono i pilastri sui quali abbiamo sviluppato il piano strategico del nostro sistema, pilastri che hanno permesso di raggiungere importanti traguardi e stimolarci per portare avanti un cambio di approccio necessario e imposto dal mutato contesto nel quale stiamo vivendo».
Albano Agabiti ha chiuso le giornate formative sottolineando alcuni punti focali toccati durante il meeting: «Come sistema gestione del rischio durante questa due giorni abbiamo capito la straordinaria accelerazione dello sviluppo e l’imponente mole di lavoro messa in campo che ci permette di fare un salto in avanti importante, una evoluzione permessa dai 43 straordinari Condifesa al fianco di Asnacodi Italia. Il tutto con lo scopo di far crescere in maniera trasversale tutto il nostro comparto. Dobbiamo lavorare come imprese tra le imprese a tutto beneficio dell’imprenditore agricolo. Il nostro obiettivo è quello di crescere, crescere e crescere. Per quanto riguarda il fondo Agricat – ha concluso Agabiti – è necessario dare il via, perché gli agricoltori ne hanno bisogno, perché è fondamentale per tutti il nostro sistema, del quale sono orgoglioso di fare parte».