«Questi del Forum saranno giorni di fondamentale importanza per affrontare diverse sfide: a livello europeo, sul tema dell'utilizzo dei pesticidi e dei fertilizzanti vogliamo portare il modello italiano e non diminuire la capacità produttiva, ma aumentarla, grazie all'innovazione e all'esportazione delle nostre eccellenze: perché si torni a dare una giusta retribuzione al lavoro fatto dei nostri imprenditori». Lo ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini al via dei lavori del XX Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, svoltosi a Roma.
«Normare il divieto di produzione e commercializzazione in Italia del cibo sintetico»
Prandini ha poi ribadito l'attenzione anche a un'altra insidia: quella del cibo sintetico. «Abbiamo raccolto in meno di una settimana più di 200.000 firme. Chiederemo al Parlamento italiano di normare definitivamente il divieto di produzione e commercializzazione in Italia del cibo sintetico. Vogliamo essere apripista perché tanti altri Paesi possano mutuare quello che l'Italia andrà a fare e portare al centro dell'attenzione il cittadino. Il consumatore - ha proseguito - deve essere messo nella condizione di poter scegliere di essere consapevole rispetto a quello che sta acquistando e sempre di più non essere ingannato come spesso è accaduto negli anni passati».
«Bene la finanziaria»
Il presidente della Coldiretti ha manifestato soddisfazione per la finanziaria: «non ci sono stati tagli per quanto riguarda il mondo agricolo, ci sono stati invece nuovi stanziamenti per le misure delle nuove linee di credito per progetti legati alla sovranità alimentare e per l'innovazione».
«Semplificazione per il lavoro a tempo determinato»
Tra le richieste al governo Prandini ha messo l'accento sulla semplificazione per lavoro a tempo determinato. «Dobbiamo creare quelle condizioni per le quali non avvenga più ciò che abbiamo visto fino a qualche mese fa, ossia lasciare i prodotti nei campi perché non c'era manodopera per poterli raccogliere. Tutto questo va assolutamente superato perché non è solo un danno diretto all'impresa agricola, ma è un danno che viene arrecato ai cittadini: meno prodotto è più prezzo», conclude il presidente.
Lollobrigida: «Contro il cibo sintetico investire in ricerca»
«Carne e latte sintetico creati nei bioreattori hanno un enorme impatto energetico e non possiamo definirli commestibili - ha incalzato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida -».
«Il Crea ha varato la prima delibera per arrivare ad avere centri di ricerca italiani che contrastino le dottrine di chi dall’estero ci dice che un determinato cibo è buono, senza avere però delle controprove scientifiche. Una logica figlia delle multinazionali che porta all’omologazione della produzione. La filiera della carne va vista nel suo complesso, non basta dire che la carne sintetica impatta meno. Gli allevatori permettono la salvaguardia dell’ambiente».
«Bisogna poi abbattere i costi della ricerca e dell’innovazione - ha concluso il ministro -. Dobbiamo dotarci di fondi, e lo abbiamo fatto con fondo per la sovranità alimentare. Dobbiamo puntare ad arrivare a produzioni più elevate a costi più basse. Senza trasformare il nostro modello produttivo e senza immettere strumenti di cui non condividiamo il principio».