Anche quest’anno, nonostante l’inverno sia stato piuttosto caldo, il fabbisogno in freddo delle più diffuse varietà di drupacee coltivate nel Meridione è stato soddisfatto, tanto che si temeva una ripresa vegetativa eccessivamente precoce.
L’arrivo di aria fredda dai Balcani ha comportato tempo instabile e un sensibile abbassamento delle temperature dalla fine di gennaio. Di conseguenza l’attività vegetativa delle piante in riposo ha avuto una frenata ma ora, con l’aumentare delle ore di luce e l’innalzarsi delle temperature, riprende e si manifesta con la “rottura” delle gemme fiorali. Con la fase fenologica di gemma gonfia (bottoni rosa per il pesco) riprende l’attività fitosanitaria con importanti interventi preventivi, sia insetticidi che anticrittogamici.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Il mandorlo è il più precoce
Il mandorlo è tra le drupacee la specie con la fioritura più precoce es è quindi il primo ad essere interessato dai trattamenti. Nei mandorleti impiantati in zone più umide, in cui si temono attacchi ricorrenti di monilia (Monilia laxa, M. fructigena), è importante difendere i fiori intervenendo preventivamente, in fase di bottoni rosa, con un antimonilico registrato sulla specie in miscela con olio minerale all’1-1,5% che ne migliora l’adesione e la penetrazione.
Successivamente, se durante la fioritura il decorso climatico dovesse essere piovoso, potrebbe rendersi necessario in fase di caduta petali un secondo trattamento, senza olio minerale. Il controllo della monilia è importante anche per l’albicocco, specie piuttosto suscettibile su cui si interverrà in prefioritura, con antimonilici specifici (cyprodinil+fludioxonil, ciprodinil, fenexamide, boscalid+piraclostrobin, IBE ecc.), ripetendo il trattamento a caduta petali se il periodo della fioritura sarà piovoso.
Pesco in fase di bottoni rosa
Potrebbe essere opportuno effettuare, in un unico intervento, il trattamento contro afidi (Myzus persicae ecc.), bolla (Taphrina deformans) e corineo (Coryneum beijerinckii).
Per il controllo della bolla, si potrà utilizzare dodina, ziram, captano, difenconazolo o tebuconazolo, attivi anche contro altri patogeni fungini, come il corineo (Coryneum beijerinckii). Contro il quale, su susino, oltre che con ziram e captano, si potrà intervenire con prodotti rameici.
Il trattamento antiafidico è necessario solo negli impianti in cui sono presenti uova svernanti o femmine fondatrigenie il cui rilevamento precoce, però, non è agevole. Nella pratica, poiché i controlli richiedono molta esperienza e tempo, è più diffuso e tecnicamente accettabile il ricorso alla lotta preventiva. Un’efficace azione antiafidica è svolta dall’olio minerale all’1% attivato con acetamiprid, flonicamid, tau-fluvalinate o con uno degli altri piretroidi ammessi sulla coltura, i quali hanno effetto anche sulle larve svernanti di anarsia (Anarsia lineatella). L’aficida sulfoxaflor nello scorso anno ha subito una modifica di autorizzazione: ora sono autorizzati solo gli usi nelle serre permanenti. L’utilizzo dei prodotti fitosanitari a base di sulfoxaflor revocati e commercializzati prima del 19 novembre 2022, comunque, è consentito ma non oltre la data del 19 maggio 2023.
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Per le nettarine
In questo caso è possibile evitare il trattamento aficida che sarà sostituito da quello contro i tripidi (Thrips meridionalis, T. major, T. fuscipennis, Frankliniella occidentalis) per i quali è possibile scegliere in prefioritura tra abamectina, spinetoram, spinosad, piretroidi, etofenprox, formentanato, preferendo – in caso di infestazioni – prodotti attivi anche contro gli afidi. L’acrinatrina, la cui approvazione è scaduta, può essere usata (smaltimento scorte) ma non oltre il 29 giugno.
Negli impianti infestati da cocciniglia di S. José (Comstockaspis perniciosa) a gemma gonfia si potrà intervenire con polisolfuro di calcio, olio minerale fino al 3% o olio addizionato di zolfo micronizzato.
Per quest’ultima combinazione esistono formulazioni specifiche già pronte. Uno specifico prodotto anticoccidico è pyriproxyfen, dotato di lunga persistenza, il cui impiego è consentito su pesco e albicocco ma non oltre la prefioritura.