Al via in Commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato l’esame del disegno di legge che mira a consentire la sperimentazione in campo delle Tecniche di evoluzione assistita (Tea). Tra gli obiettivi da conseguire grazie al ddl, proposto dal senatore Luca De Carlo, tutelare il made in Italy, affrontare gli effetti del cambiamento climatico e investire su ricerca e sviluppo in agricoltura.
«È necessario approfondire e valorizzare le possibilità offerte dalle Tea, così come stanno facendo o hanno già fatto altri paesi nel mondo - ha affermato De Carlo -. Queste tecniche di miglioramento genetico permettono di ottenere piante più resistenti e possibilmente anche di qualità superiore. Dobbiamo fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico e – allo stesso tempo – soddisfare le richieste alimentari di una popolazione mondiale in crescita: solo migliorando le performance e riducendo le necessità in termini di acqua, fertilizzanti e farmaci possiamo affrontare queste sfide».
«C’è poi la tutela dei prodotti italiani, che a fronte delle ricerche in questo campo sviluppate da altre nazioni rischiano di non essere più competitivi sul mercato. Si tratta - ha proseguito - di uno step quasi obbligato che ovviamente sarà affrontato in via sperimentale e con tutte le precauzioni del caso».
Le Tea non sono Ogm
«Ci tengo a chiarire che qui non parliamo di Ogm, che prevedono apporti di materiale genetico estraneo alla specie, ma di passaggi all’interno della stessa specie: si potrà ad esempio utilizzare geni di viti selvatiche, più resistenti alla siccità e al maltempo, per migliorare la resistenza delle viti di uva da tavolo o da vino. Niente di diverso da quello che si è fatto per secoli, solo con strumentazioni e metodi di ricerca innovativi e all’avanguardia. L’uomo ha sempre fatto selezione genetica in agricoltura: con queste tecniche - ha concluso De Carlo - possiamo innovare rispondendo in maniera naturale, ma in tempi più rapidi».
«Parlamento converga rapidamente verso la nuova legislazione»
«L’avvio dell’esame del disegno di legge sulle Tea è un passo veramente importante per consentire di testare in campo le nuove varietà ottenute dai ricercatori con le tecniche di genome editing – ha dichiarato il direttore del Crea Stefano Vaccari -. Da anni il Crea è impegnato nello sviluppo di varietà resistenti e resilienti, che possano aiutare l’agroalimentare italiano a competere sempre meglio nelle sfide della sostenibilità e del cambiamento climatico, mantenendo salde le radici del made in Italy.
Purtroppo, il quadro normativo, risalente a venti anni fa quanto le Tea non esistevano, ha impedito la sperimentazione in campo. Il disegno di legge è pertanto fondamentale per la ricerca agricola italiana e - ha concluso Vaccari - l’auspicio è che il Parlamento possa convergere favorevolmente e rapidamente verso la nuova legislazione».
«Fare dell'Italia un paese leader sulle Tea»
Non si è fatto attendere il commento positivo di Confagricoltura: «È importante fare dell'Italia un paese leader sulle Tea, per poter avere piante più sostenibili, ridurre l'uso di fitofarmaci e fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico, con oggettivi benefici per la produttività e, dunque, per le richieste alimentari di una popolazione mondiale in crescita. Sempre preservando il made in Italy. Le Tea sono una promettente speranza per una produzione agricola sostenibile».