Tea: «L’Italia faccia la sua parte per portarle in campo»

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Promuovere un sistema pubblico-privato di miglioramento genetico basato sulle tecnologie genomiche più avanzate. Le richieste rivolte ai decisori politici nel position paper: "Nuove tecniche genomiche genome editing e cisgenesi" a cura di CL.A.N e Federchimica-Assobiotec, in collaborazione con il Crea

L'agricoltura del futuro non aspetta. E in un contesto agricolo italiano messo sempre più a dura prova dagli effetti del cambiamento climatico e dalla necessità di migliorare la resistenza alla siccità e alle avversità, le potenzialità delle nuove tecniche genomiche (NGTs, in Italia note anche come Tecniche di evoluzione assistita -Tea) sono considerevoli.

Se n’è discusso in occasione della presentazione del position paper presentato da Cl.uster A.grifood N.azionale (associazione riconosciuta dal Miur, che aggrega imprese, associazioni di categoria, università, organismi di ricerca, enti di formazione e rappresentanze territoriali che operano nel settore agrifood) in collaborazione con Crea e Federchimica Assobiotec.

Promuovere un sistema pubblico-privato di miglioramento genetico

Le moderne biotecnologie, è evidenziato nel paper, offrono un insieme di strumenti attraverso i quali è possibile migliorare produttività, qualità, sostenibilità e resistenza alle malattie delle piante, valorizzando al contempo il patrimonio di agrobiodiversità di cui l’Italia è ricca. Per cogliere questa opportunità, è emerso dal confronto, è fondamentale promuovere un sistema pubblico-privato di miglioramento genetico basato sulle tecnologie genomiche più avanzate.

«L’Italia faccia la sua parte, l'agricoltura del futuro non aspetta»

Il position paper, presentato dal direttore Crea Genomica e Bioinformatica, Luigi Cattivelli, si rivolge prevalentemente ai decisori politici, per chiedere che:

  • I programmi di ricerca in questo campo siano sostenuti da risorse di entità adeguata, a livello pubblico e privato, dando continuità a quanto già efficacemente sviluppato nell’ambito del piano di ricerca “Biotecnologie sostenibili” (2018 – 2022), programma che ha coinvolto 30 laboratori di ricerca e operato su una quindicina di specie agrarie, a dimostrazione del livello di eccellenza della ricerca italiana;
  • La possibilità di sperimentare in campo sia garantita nell’ambito del presente contesto normativo adeguando le norme attuali, come per altro prospettato da una proposta di legge nella precedente legislatura, della quale si auspica la ripresa;
  • A livello europeo l’Italia operi con decisione nella prospettiva dell’adeguamento della legislazione vigente (Dir. 2001/18), in funzione del progresso scientifico e tecnico, che consenta non solo la sperimentazione, ma soprattutto l’adozione dei risultati del miglioramento genetico nella pratica agricola, evitando semplici assimilazioni a vincoli previsti per gli Ogm.
  • Si predispongano strumenti di trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca in modo che le ricadute sul sistema produttivo siano rapide ed efficaci, tenuto conto che l’obiettivo deve essere la selezione di nuove varietà e ibridi, grazie anche all’applicazione delle conoscenze genomiche più avanzate alla valorizzazione della biodiversità italiana.

«Senza adeguati investimenti si vanifica il lavoro fin qui fatto»

Luigi Cattivelli

«Nei prossimi mesi – ha puntualizzato Cattivelli – è atteso un cambiamento del quadro autorizzativo a livello europeo e sarebbe grave se l’Italia non si presentasse all’appuntamento con un adeguato programma di investimento, si rischierebbe di vanificare tutto il lavoro fatto sinora».

 

Tea: «Serve legge nazionale per rendere possibile la sperimentazione in campo»

Stefano Vaccari

Il direttore generale Crea, Stefano Vaccari, ha puntualizzato: «Dobbiamo risolvere un problema che è italiano e non europeo: oggi la legge ci impedisce di fare ricerca, quindi serve una buona legge nazionale per rendere possibile la sperimentazione in campo. La commercializzazione sarà un problema successivo da affrontare in Europa nella prossima legislatura. Quando ci sarà il via libero europeo, quindi, dobbiamo farci trovare pronti. In quest’ottica, inoltre, servirà un forte investimento economico per la ricerca sulle Tea. Come Crea, infatti, grazie al progetto Biotech abbiamo decine di piantine messe a punto dai nostri ricercatori pronte per essere piantate».

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Fonte: Crea

«Con le Tea agricoltura più competitiva»

Patrizio Giacomo La Pietra

«il Governo è consapevole dell’importanza di aprirsi alle innovazioni in grado di non stravolgere e alterare la nostra produzione, ma di renderla più forte, più competitiva e più adatta al tempo che stiamo vivendo e al futuro che ci aspetta. Le sfide dei prossimi anni – ha affermato il sottosegretario Masaf Patrizio Giacomo La Pietra – possiamo vincerle avvalendoci del contributo sostanziale apportato dalla genetica vegetale avanzata che può contribuire a determinare una produzione agricola che usi meno risorse naturali, pesticidi, fertilizzanti e minori quantitativi di energia».

«Accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica sulle Tea»

Luca De Carlo

«Dobbiamo affidarci alla scienza e liberarci da un’ideologia dettata dalla strumentalizzazione e dall’ignoranza che sovrappone Tea e Ogm. Scienza e innovazione – ha sottolineato il presidente IX Commissione permanente Senato Luca De Carlo – sono fondamentali per la tutela del pianeta e per coniugare lo sviluppo economico-sociale e la sostenibilità ambientale, valorizzando al tempo stesso le eccellenze del nostro patrimonio agroalimentare. In questo quadro è fondamentale il contributo che le Tea possono offrire, ma è necessario far crescere la consapevolezza dell’opinione pubblica su questo tema, perché le Tea sono altro dagli Ogm. A tal fine ho presentato una proposta di legge che inizierà nelle prossime settimane il suo iter che spero possa concludersi presto».

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Fonte: Crea

«L’incertezza normativa penalizza le aziende»

Eugenio Tassinari

Sull’urgenza di una di una tempestiva introduzione di un quadro normativo chiaro «che non preveda una diversa regolamentazione per varietà ottenute attraverso l’utilizzo delle Tea nei casi in cui queste risultino analoghe a quelle ottenute mediante metodi di breeding tradizionali o attraverso processi naturali», è intervenuto anche il presidente di Assosementi Eugenio Tassinari. «Precludere le possibilità di sviluppo e di utilizzo alle Tea sarebbe un grave errore e a pagarne il prezzo – ha concluso – sarebbero i produttori primari e le piccole e medie imprese sementiere, che da tempo hanno bloccato i loro programmi di ricerca a causa di questa incertezza normativa».

«Non ci tiriamo indietro sulla scienza applicata all’agricoltura»

agricoltura
Massimiliano Giansanti

«Non mi vergono di dire che Confagricoltura era favorevole agli Ogm e oggi vogliamo che le nuove tecnologie applicate all’agricoltura diventino realtà – ha precisato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti –. Quando si parla di scienza e ricerca nel nostro settore, non ci tiriamo indietro, anzi. Tanto che nello statuto della nostra Organizzazione ho fatto inserire che Confagricoltura crede nella scienza e nella ricerca. Ciò significa che vogliamo che le nuove tecnologie vengano adottate per l’agricoltura».

Nel 2000, ha ricordato Giansanti, l’Italia per il mais era autosufficiente al 97%, mentre ora lo è al 42%, per la soia al 56% e ora ci limitiamo a produrne il 32%. «Non è un caso che proprio per questi due prodotti si risenta degli effetti della mancanza sul campo di scienza e ricerca, mentre quelle colture che ne subiscono un impatto minore hanno mantenuto le quote di mercato. Il Sud America è leader per le proteine animali e vegetali, un primato che non si scalfisce con norme di etichettatura o barriere non tariffarie. È impensabile – ha concluso – arrivare al fine legislatura senza aver implementato le Tea».

«Necessario un trasferimento tecnologico rapido»

Elena Sgaravatti

Per la vicepresidente di Federchimica Assobiotec Elena Sgaravatti, «è necessario operare un trasferimento tecnologico rapido. In Italia abbiamo il 50% della biodiversità di tutta l’Europa. Il genome editing può generare nuove varietà e aumentare il contributo del food italiano distintivo, che non potranno copiarci. Questa sarebbe un’importante leva economica».

La ricerca sulle Tea in Italia

Negli ultimi anni il sistema scientifico italiano sia attraverso il progetto Biotech, finanziato dal ministero dell’Agricoltura e coordinato dal Crea, sia mediante altre iniziative, ha sviluppato conoscenze avanzate nell’ambito delle Tea relativamente alle più importanti varietà agricole italiane (frumento, riso, pomodoro, vite, melo, agrumi, ecc). Questo lavoro, che ha portato alla selezione di piante di volta in volta resistenti alle malattie, agli stress abiotici e/o con migliori caratteristiche qualitative e con potenzialità produttiva più elevata, è rimasto fino a oggi confinato nei laboratori.

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Fonte: Crea

I risultati del progetto Biotech

Il progetto Biotech, giunto a termine lo scorso 28 febbraio 2023, è il più importante progetto di ricerca pubblica per lo sviluppo delle Tea in agricoltura. Ecco i risultati presentati dal Crea:

  • Piante editate o cisgeniche capaci di accrescere la sostenibilità delle colture attraverso la riduzione dei trattamenti fitosanitari, come ad esempio piante di pomodoro resistenti alle piante parassite (ma anche allo stress salino e idrico), basilico resistente alla peronospora, frumento duro resistente all’oidio, viti resistenti a peronospora e oidio, nonché melo resistente alla ticchiolatura.
  • Piante con migliorate caratteristiche produttive, qualitative o nutrizionali come orzo e frumento editati per aumentare la resa potenziale, agrumi arricchiti di composti antiossidanti e senza semi; melanzane e viti senza semi, pomodori a più alto valore nutrizionale.
  • Conoscenze avanzate e competenze specialistiche in un settore innovativo ed emergente nel panorama della ricerca in agricoltura, che pone l’Italia al passo degli altri Paesi europei più avanzati. Le attività di Biotech hanno permesso un balzo in avanti sulla conoscenza delle basi molecolari dei caratteri alla base del miglioramento genetico, aprendo l’orizzonte alla selezione di piante più sostenibili e più adatte ai nuovi scenari climatici.

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Tea: «L’Italia faccia la sua parte per portarle in campo» - Ultima modifica: 2023-03-15T21:57:01+01:00 da Laura Saggio

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