Proprio in questo periodo, nei pescheti dell’Italia Centrale, si stanno osservando sgradite infestazioni di nitidulidi, coleotteri molto pericolosi per via dei danni che causano sui frutti maturi. La lotta chimica sortisce risultati aleatori, pertanto la prevenzione risulta fondamentale.
Attratti dalla frutta molto matura o in marcescenza
I nitidulidi sono coleotteri, ospiti abituali di frutti in marcescenza, funghi alterati, derrate alimentari (cerali, frutta, ortaggi) ecc., richiamati, probabilmente, da sostanze odorose volatili prodotte da processi di decomposizione. Negli anni passati sono stati segnalati gravi danni su fichi, pesche, albicocche, melograni, mandarini, arance, kiwi, carote, fragole ecc.
Possono essere colpiti anche frutti indenni in avanzato stato di maturazione. Gli attacchi portano, successivamente, allo sviluppo di funghi, batteri e lieviti che causano il rapido disfacimento dei frutti e la loro cascola.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
Abbonati o accedi all’edicola digitale
Le specie di nitidulidi dannose in Italia
Le specie di nitidulidi carpophilini individuate come dannose in Italia sono diverse. Si segnalano Carpophilus mutilatus, C. hemipterus, C. freemani, Urophorus humeralis, C. quadrisignatus, Glischrochilus hortensis ecc. Nelle situazioni climatiche più favorevoli possono riprodursi continuamente durante l’anno senza entrare in diapausa. È stata verificata una correlazione stretta fra nitidulidi e il fungo Rhizopus nella produzione di danni ai frutti.
Riconoscere precocemente gli insetti e i loro danni
I Carpophilus spp. sono minuscoli coleotteri con brevi elitre troncate che coprono solo parzialmente l’addome. Gli adulti sono marroni, nero-marroni o neri; le antenne hanno 11 segmenti e le zampe sono giallo-rosse. Le elitre, corte, sono generalmente giallo-brune e il corpo è lungo 2-4 mm.
Le larve sono biancastre o giallastre con testa marrone; lunghezza finale 5-7 mm. Oltre alle infestazioni sui frutti stramaturi e/o in preda ad attacchi di insetti (es. Cydia, Forficula, Drosophila suzukii), i nitidulidi possono compiere anche attacchi primari, generalmente attraverso la zona peripeduncolare dei frutti, portando a sviluppo di marciumi.
Favoriti dalle alte temperature e dall’umidità
Questi coleotteri sono forti volatori, in grado di coprire diversi chilometri in cerca di cibo. In campo svernano come adulti e le uova vengono deposte in frutti danneggiati sugli alberi o caduti a terra. Le larve mature emergono dal frutto per svernare come pupe nel terreno. Lo sviluppo, dall’uovo all’adulto, richiede 16-21 giorni a 27 °C e 12-15 giorni a 32 °C. In un anno possono compiere fino a 5-6 generazioni. Le alte temperature e l’umidità durante l’estate favoriscono l’accumulo di grandi popolazioni. Gli adulti possono vivere 6-12 mesi e depositare 500-1.000 uova.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
Abbonati o accedi all’edicola digitale
Difficile la lotta, meglio la prevenire le infestazioni
Le infestazioni nei frutteti possono essere contenute indirettamente con la gestione di tutte quelle cause, biotiche e abiotiche (es. cracking), che causano ferite sui frutti. La raccolta e/o l’interramento dei frutti in marcescenza riduce il pericolo di infestazioni. La lotta chimica sortisce risultati aleatori e risulta problematica per evidenti problemi di residualità dei prodotti in prossimità della maturazione.
Interessanti risultati sono stati ottenuti con trappole a feromoni prodotti dal maschio, a cui rispondono sia i maschi che le femmine; sono stati identificati per nove Carpophilus spp. Tutti contengono idrocarburi alchil-ramificati, coniugati, trieni o tetraeni. La cattura è altamente sinergizzata da sostanze volatili provenienti dalla fermentazione di materiali alimentari.