Nel mercato delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica, le prime rilevazioni di ottobre hanno confermato la fase di sostanziale stabilità per i cereali foraggeri, con solo lievi oscillazioni per il grano tenero (in rialzo) e il sorgo (in ribasso). Ancora fermi gli orzi. Tra i proteici, ulteriore passo indietro per la soia di provenienza estera, mentre le quotazioni d’esordio della soia nazionale si sono attestate su un livello più basso di quasi il 35% rispetto all’avvio della scorsa annata. Stabili i semi di girasole. Diffusi ribassi, invece, hanno interessato i prezzi nel comparto delle farine proteiche.
Sorgo in lieve calo
Con l'apertura del mese di ottobre, i cereali foraggeri confermano la loro sostanziale stabilità, ad indicare il raggiungimento di una possibile fase di equilibrio per questa prima parte di campagna. Lieve calo per il sorgo a Bologna: il prezzo si attesta sui 198-203 €/t, cedendo -2€/t rispetto alla scorsa settimana. Su base tendenziale, i prezzi attuali si attestano su un livello più basso del -42% rispetto allo scorso anno.
Grano tenero foraggero, ritocco all'insù
Ulteriore aumento in questa settimana per il frumento ad uso zootecnico, nonostante l’ampia offerta di mercato: il prezzo a Bologna passa da 212-233 €/t (franco arrivo) a 215-235 €/t (franco arrivo). La variazione annua si attesta ancora su livelli del -40%.
Orzo nazionale stabile
Rimane stabile l’orzo nazionale. A Bologna, gli orzi pesanti si mantengono sui 207-212 €/t per la terza settimana consecutiva, con la variazione tendenziale ancora sul -37% rispetto all’anno precedente.
Soia estera in retromarcia
Nel mercato dei prodotti proteici, i prezzi della soia di provenienza estera hanno mostrato nei listini delle borse merci nazionali un ulteriore ribasso in avvio di ottobre, condizionati dallo scenario ribassista che permane a livello globale. A Bologna la soia estera perde altri 15 €/t e si attesta sui 415-475 €/t (franco arrivo), un livello che rimane più basso di quasi il 30% rispetto ad un anno fa. Alla Borsa di Chicago le quotazioni futures della soia sono scese in chiusura di settimana sotto i 12,70 $/t (pari a 440 €/t), perdendo nell’arco di un mese il 7%.
Prime quotazioni per la soia nazionale
Prime quotazioni, intanto, per la soia nazionale, attestata sulle principali piazze di scambio italiane sui 405 €/t, in calo di quasi il 35% rispetto ai valori d’esordio della scorsa annata.
Semi di girasole in assestamento
Dopo la discesa osservata nelle settimane precedenti, i prezzi dei semi di girasole hanno mostrato dei segnali di assestamento, confermandosi a Bologna a ridosso dei 370 €/t (franco arrivo).
Farine proteiche, ribassi diffusi
Si registrano diffusi ribassi nel comparto delle farine proteiche, condizionati dai prezzi della soia e della colza oltreatlantico. Si osserva un modesto calo per la farina di colza, che a Bologna cede -2 €/t rispetto alla scorsa settimana, portando il prezzo a 325-330 €/t (-18% per la variazione annuale). Netto ribasso settimanale per la farina di soia, con un calo di 17 €/t rispetto alla settimana precedente per la farina di soia proteica (Ogm). Rispetto all’anno precedente la flessione è di circa -14%. Conferma la tendenza ribassista, ormai presente da inizio 2023, la farina di girasole, con il girasole integrale che perde a Bologna ulteriori -10 €/t rispetto alla settimana scorsa (205-210 €/t). La variazione annua si attesta nell’ordine del -30%. Meno marcata la riduzione della farina di girasole proteico, pari ad un -11%.