«L’Italia può giocare d’iniziativa a tutto campo in una stagione che vede insieme alimentazione, tutela dell’ecosistema, governo del territorio e valorizzazione dei beni ambientali. È necessario rendere tutti consapevoli di quanto centrale sia oggi l’agricoltura. L’esercizio di una responsabilità sociale e ambientale riguarda in larga misura il sistema agricolo. Oltre 10 milioni di italiani vivono in aree rurali e la superficie agricola utilizzata vale il 40% di quella totale del nostro Paese». Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo applaudito discorso all'assemblea invernale di Confagricoltura, dal titolo: "Agricoltori, protagonisti del futuro ambiente, territorio, impresa: gli attrezzi della costituzione", svoltasi a Roma.
Mattarella: «Scelta politica di grande portata quella di introdurre il tema agricolo nella nostra Costituzione»
Mattarella, ricordando il valore dell’agricoltura quale leva fondamentale dello sviluppo economico e sociale del Paese, ha specificato che gli elementi fondamentali del mondo agricolo sono sottolineati dalla nostra Costituzione: «Scelta politica di grande portata quella di introdurre il tema agricolo nella nostra Costituzione - consacrandone il valore essenziale nell’Italia del dopoguerra e per quella del futuro - sul duplice versante della promozione della produzione e della questione sociale. La questione agraria ha segnato la storia d’Italia e quella dell’intera Europa. E ne ha caratterizzato lo sviluppo».
«Le strutture dell’Unione hanno bisogno di essere rafforzate»
In merito al nuovo assetto europeo, il presidente della Repubblica ha puntualizzato: «Il 2024 sarà caratterizzato da un grande esercizio di democrazia: il popolo europeo sarà chiamato a eleggere il Parlamento d’Europa, massimo organismo rappresentativo della volontà dei cittadini del continente. Occorreranno lucidità di giudizio e consapevole lungimiranza per essere all’altezza delle sfide che ci riguardano.
Le strutture dell’Unione hanno bisogno di essere rafforzate in numerosi ambiti, dalla difesa all’agricoltura.
Così come occorre non ignorare gli altri fori internazionali, dalle Nazioni Unite al G7 - che l’Italia presiederà nell’anno che sta per aprirsi - dove si pongono questioni di grande rilievo».
Le richieste di Confagricoltura al governo
«Abbiamo bisogno di politiche per l’agricoltura e politiche di incentivo e investimento per tutti coloro che vogliono innovare. E ancora, promuovere la ricerca e realizzare un piano italiano per l’agricoltura, definito nel 2024, che possa essere messo a disposizione della futura commissione europea per la definizione delle nuove politiche che dovranno essere definite». Queste le principali richieste al governo che il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha enunciato dal palco dell’assemblea.
«L’agricoltura è l’ossatura su cui si regge l’Italia»
«L’agricoltura – ha proseguito Giansanti – è uno degli elementi centrali e strategici del Paese e contribuisce alla costruzione del Pil in maniera diretta. In questo momento il settore agroalimentare è il primo settore dell’economia. L’agricoltura è produzione ma anche gestione, manutenzione del territorio e socialità. Siamo l’ossatura su cui si regge il Paese.
«Costruire un modello agricolo italiano in Europa»
«Le sfide a livello mondiale, come la nuova geopolitica del cibo con il Brasile che punta a consolidare il ruolo primario nella produzione di proteine vegetali, la Cina che ha stoccato oltre il 50 per cento delle giacenze mondiali grano, mais ed orzo, l’Arabia Saudita che ha annunciato un programma di investimenti per la produzione di olio d’oliva, devono farci pensare che l’Italia deve continuare a investire, soprattutto in innovazione. Per fare questo – ha incalzato Giansanti – ci vuole un piano straordinario per l’agricoltura.
Il 2024 deve essere l’anno in cui definire col governo un nuovo piano, anche alla luce della nuova commissione europea e parlamento Ue che verrà. Da una parte abbiamo le leggi europee, ma dall’altra dobbiamo costruire un modello italiano e rafforzarlo».
L’appello al nuovo modello agricolo che passi attraverso investimenti e riforme è stato accolto dal ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida che ha annunciato, tra l’altro, interventi immediati a sostegno delle polizze assicurative e una riforma generale del sistema per consentire alle imprese di affrontare le emergenze climatiche e le epizoozie. Una riforma che punterà su un nuovo approccio alla gestione del rischio da parte di tutto il settore.
«Occorre un ripensamento delle regole europee»
In merito all’allargamento a est dell’Ue verso alcuni stati, come l’Ucraina, il presidente Giansanti ha affermato: «Confagricoltura è e resta una associazione a vocazione europea, ma questa situazione ci preoccupa. L’allargamento deve essere accompagnato da politiche che capaci di mitigare l’effetto dell’ingresso sul mercato unico da parte degli agricoltori ucraini. Da parte nostra, siamo favorevoli, in via di principio, ad una Unione sempre più stretta tra un numero limitato di Stati membri, con una maggiore cessione di sovranità in linea con quanto stabilito all’articolo 11 della Costituzione».
«Occorre un ripensamento generale delle regole europee – ha proseguito –. Oggi i colleghi tedeschi hanno un costo molto più basso dell’energia, così si falsa la capacità competitiva del mercato domestico, non possiamo permetterci di avere asimmetria tra gli imprenditori.
Tra meno di un anno si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. A seguire si insedierà una nuova Commissione. Tra i primi impegni che dovrà affrontare l’Esecutivo UE – ha spiegato – spiccano proprio le proposte sul bilancio pluriennale dopo il 2027 e una nuova riforma della Pac.
Come imprenditori – ha concluso Giansanti – siamo consapevoli che operiamo al centro di un sistema di valori più ampio di quello economico. Per questo, continueremo ad impegnarci al massimo all'interno delle nostre imprese per contribuire al progresso dell’Italia e dell’Europa».
Meloni: «Il popolo ha diritto di scegliere il proprio modello produttivo»
In un video messaggio trasmesso durante l’assemblea la premier Giorgia Meloni ha affermato: «Abbiamo lavorato fin dal nostro insediamento per valorizzare le nostre filiere, stimolare la produzione nazionale, difendere il nostro modello agroalimentare, la biodiversità e il cibo di qualità dall’omologazione. Questa è la sovranità alimentare, che coincide col diritto di un popolo a scegliere il proprio modello produttivo e il sistema di alimentazione. Questo governo ha scelto di mettere il settore agroalimentare al centro della sua azione e di restituire l'attenzione che merita a tutte le sue componenti senza tralasciarne alcuna, dalle comunità locali alle economie dei territori fino al contributo della ricerca per la salvaguardia degli ecosistemi. Questo è il filo rosso che unisce il nostro lavoro e le nostre scelte fin dal nostro insediamento».