Giansanti: «Aziende agricole ai margini del mercato»

«E le possibilità di manovra che abbiamo per accompagnare la crescita non sono quelle che hanno altri Paesi. Chiediamo un piano strategico per l’agroalimentare, sono quasi 50 anni che non se ne fa uno»: il monito del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ribadito in occasione dell’assemblea annuale della Confederazione svoltasi a Roma

«Il crollo della marginalità spinge le aziende ai margini del mercato. Per reagire sono obbligate a trasferire i maggiori costi sul prezzo del prodotto finito, con il risultato di accrescere la spinta inflattiva. Il settore agroalimentare ha bisogno di un piano strategico a lungo termine. Lo chiediamo da molti anni senza successo. Non possiamo più farne a meno, perché il contesto economico diventerà sempre più sfidante. E i margini di manovra che abbiamo per accompagnare la crescita non sono quelli che hanno altri paesi. Quando hai di fronte il primo comparto dell’economia del Paese hai la necessità di strutturare quel settore per renderlo più produttivo, competitivo e soprattutto più trasparente agli occhi dei consumatori. Inoltre più chiediamo meno burocrazia più burocrazia arriva. Così non si può essere competitivi».
Questo il monito che il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha ribadito con forza dal palco dell’assemblea annuale della Confederazione svoltasi a Roma presso il Palazzo della Cancelleria.

Giansanti: «Bene il Tavolo agroindustriale. Servono più risorse»

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Il confronto tra il ministro Francesco Lollobrigida e il presidente Massimiliano Giansanti.

Durante il faccia a faccia con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, Giansanti ha ricordato, con favore, la decisione di costituire un Tavolo agroindustriale (presieduto dal ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida) per definire una strategia comune tra imprese e governo per il futuro della filiera e per accrescerne la sua competitività sui mercati.

«Da parte nostra – ha puntualizzato – abbiamo già presentato un documento di proposte. Dobbiamo spendere bene i soldi del Pnrr. C’è bisogno di rafforzare la logistica e le infrastrutture per facilitare l’esportazione dei nostri prodotti. È nelle nostre possibilità salire da 60 a 100 miliardi di euro l’anno. Con la crescita delle esportazioni possiamo far salire anche il tasso di autoapprovvigionamento fermo al 75%, producendo così nuova ricchezza e posti di lavoro. Un altro punto per noi sensibile è quello del rafforzamento delle filiere. Scontiamo la mancanza di un confronto strutturato con le altre parti del sistema agroalimentare».

Lollobrigida: «Il piano strategico va fatto con tutta la filiera»

Il ministro Lollobrigida, in merito al piano strategico evocato da Giansanti, ha risposto che sì è necessario, «ma va fatto insieme all'intera filiera e con il coinvolgimento di tutta la politica, servono punti fermi che durino per sempre proprio perché condivisi da tutti».

Quanto alla richiesta del rafforzamento delle filiere e di maggiori risorse, Lollobrigida ha annunciato di aver chiesto un miliardo in più sul bando per le filiere, nell’ambito della revisione del Pnrr, per soddisfare le richieste delle imprese, di gran lunga più numerose rispetto alla dotazione finanziaria iniziale.

Europa in chiaroscuro

Quanto all’Europa, Giansanti ha dichiarato che sono «troppe le proposte e gli orientamenti della Commissione che vanno nella direzione sbagliata. Penso al Nutriscore e alle proposte sugli imballaggi che penalizzano l’Italia.

Su altre proposte sono stati invece ottenuti sensibili miglioramenti rispetto ai progetti della Commissione. Dalla riduzione dei fitofarmaci, fino all’ulteriore estensione agli allevamenti della direttiva sulle emissioni industriali. Permangono, tuttavia, ancora impegnative le sfide per coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica».

"Ripristino della natura" pillola addolcita che non va giù

In merito al recente voto europeo per il recupero delle aree naturali, Giansanti ha affermato che: «Da anni gli agricoltori chiedono di produrre di più preservando le risorse naturali. È evidente che se viene deciso di diminuire la capacità produttiva del 10% quella parte di produzione che non avremo più in Europa sarà importata da altre parti nel mondo. E saremo certi che questi prodotti avranno gli stessi standard di sanità e salute che oggi l’Europa garantisce? L'Europa ha i più altri livelli di sicurezza alimentare. È vero che siamo in difficoltà nel garantire l'autosufficienza per le produzioni primarie, ma l'Europa ha voluto prendere una decisione che ci allontana dai desiderata dei nostri consumatori, che stanno vivendo male i costi dell’inflazione».

Anche il ministro dell’Agricoltura ha ribadito la contrarietà del governo al regolamento europeo sul ripristino della natura: «Arreca un danno al sistema produttivo», nonostante l’agricoltura sia stata ad oggi esclusa dal testo approvato dal parlamento europeo. Inoltre, ha incalzato Lollobrigida: «Non raggiunge l’obiettivo di salvaguardare una sostenibilità ambientale. Per fortuna alcuni articoli sono stati estromessi dal testo».

Una buona notizia arrivata nei giorni scorsi da Bruxelles, secondo Giansanti, è stata la presentazione della proposta di regolamento sulle tecniche di evoluzione assistita. «Forse, è finita l’epoca dell’ostracismo nei confronti della ricerca scientifica e delle innovazioni».

Giansanti: «Pac inadeguata»

Il presidente di Confagricoltura ha poi precisato che la Pac in vigore dall’inizio di quest’anno «è chiaramente inadeguata. Le attuali risorse finanziarie assegnate alla Pac sono insufficienti. Meno dello 0,5% del Pil europeo. Dovrà essere rivista dopo il 2027».

Salvini: «Un piano infrastrutture al 2032»

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Matteo Salvini.

«Gli imprenditori che ci chiedono strade e ferrovie per ridurre i costi di trasporto e noi rispondiamo con un piano di infrastrutture per l’Italia al 2032, che presenteremo il 25 luglio». Lo ha dichiarato il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, aggiungendo che per migliorare la logistica nazionale si sta anche lavorando sul piano porti, «che sarà legge entro l’anno».

Il ministro ha affrontato anche la questione relativa alla gestione dell’acqua: «abbiamo un piano di intervento sulla rete idrica nazionale a dieci anni». Salvini ha infine ha ricordato che il bando per gli interventi sulle infrastrutture resterà aperto fino a settembre per finanziare dieci progetti con 900 milioni di euro.

Pichetto: «Piano agrivoltaico è al vaglio in Europa»

Gilberto Pichetto Fratin.

Il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha ricordato che il ministero da lui guidato ha a disposizione per la transizione energetica 1/3 del Pnrr, tra cui un miliardo per l’agrivoltaico, il cui piano è al vaglio tecnico della commissione europea, «la risposta la avremo probabilmente non prima di ottobre».

 

Giansanti: «Aziende agricole ai margini del mercato» - Ultima modifica: 2023-07-14T15:35:21+02:00 da Laura Saggio

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