Nasce in Basilicata il primo "Distretto del vino". Ad annunciarlo nei giorni scorsi, a Potenza, a margine della conferenza stampa di presentazione del bando della Regione Basilicata per la promozione sui mercati dei Paesi terzi del vino lucano l'assessore all'Agricoltura uscente Alessandro Galella. «Dopo una modifica di una legge regionale del 2001 – ha spiegato Galella – finalmente abbiamo alleggerito la procedura per consentire la nascita del distretto, primo passo per dare la possibilità di accesso a bandi europei per centinaia di milioni di euro, prima inavvicinabili proprio per la mancanza di un distretto».
Pronto il bando per la promozione nei Paesi terzi
Il primo bando accessibile sarà proprio quello presentato dal Dipartimento agricoltura, che è rivolto a organizzazioni professionali, interprofessionali, consorzi, produttori di vino e associazioni temporanee. La cifra a disposizione - è stato spiegato - è di 452mila euro e coprirà per il 50% le spese di realizzazione del progetto per azioni in materia di relazioni pubbliche, di mercati nuovi o esistenti, campagne di informazione e partecipazione a fiere e manifestazioni per il mercato extraeuropeo. A oggi, in Basilicata sono 70 le aziende vitivinicole, per oltre cinquemila ettari di vigneti e una produzione di centomila ettolitri annui di vini certificati Doc e Igp.
La misura è inserita nel Piano nazionale di sostegno per il settore vitivinicolo (Pns Vino). Per la campagna 2024/2025 alla Regione Basilicata il ministero dell’Agricoltura ha assegnato 452.313 euro. Per ottenere i finanziamenti, le cantine o le associazioni dei vinificatori devono partecipare a un bando che scade l’8 luglio.
Colmato gap con altre regioni
«Abbiamo fortemente voluto il distretto. Non appena sarà costituito – ha aggiunto l’assessore – la Basilicata si sarà messa in pari con le altre regioni. Fare rete è importante. Nel caso specifico della misura che promuove il vino sui mercati extra europei, il contributo minimo per progetto è di 100.000 euro. Una somma considerevole da impiegare anche per campagne di informazione, partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni, studi di mercati nuovi ed esistenti. L’auspicio è che le nostre aziende non perdano questa occasione».