Siccità in Sicilia:15 milioni per pozzi, invasi, laghetti e pompe

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Motopompa Ferbo
Contributi fino a 25mila euro ad azienda agricola per realizzare opere irrigue, per l'acquisto di macchinari e la realizzazione di impianti di desalinizzazione

La Regione Siciliana ha messo in campo una serie di misure straordinarie per contrastare la siccità che ciclicamente e sempre più di frequente colpisce l'agricoltura e la zootecnia dell'Isola. Con un finanziamento di 15 milioni di euro, approvato nell'ambito della legge regionale n. 23 del 4 luglio 2024, la Sicilia si prepara a fronteggiare l'emergenza idrica attraverso una serie di interventi che spaziano dalla costruzione di nuovi laghetti e vasche di raccolta dell'acqua fino alla realizzazione di mini impianti di desalinizzazione e al recupero delle acque reflue.

A qualche giorno fa, e precisamente al 29 agosto, risale la pubblicazione dell’avviso firmato da Dario Cartabellotta, commissario delegato per l'emergenza idrica per l’agricoltura e pubblicato sul sito del Dipartimento Agricoltura. Le domande per accedere ai finanziamenti dovranno essere presentate entro il 30 settembre 2024.

Fondi anche per i Comuni

I fondi messi a disposizione sono distribuiti in maniera differenziata: l'80% è destinato agli imprenditori agricoli, anche in forma associata, mentre il restante 20% è riservato agli enti pubblici, principalmente i Comuni. Questa distribuzione riflette l'importanza di coinvolgere tanto le realtà agricole private quanto quelle pubbliche nel contrasto alla siccità.
Diversa la quota del contributo: ai Comuni viene riconosciuto il 100% della spesa ammissibile, ai privati l’80%.

Il bando prevede un'ampia gamma di interventi che possono essere finanziati. Spiccano la costruzione e manutenzione di sistemi di raccolta e stoccaggio delle acque, come vasche, serbatoi e laghetti. Questi sistemi sono fondamentali per garantire la disponibilità d'acqua durante i periodi di siccità, fornendo una riserva vitale per l'irrigazione delle colture e per gli allevamenti.

Inoltre, sarà possibile ottenere finanziamenti per la trivellazione di nuovi pozzi o per il miglioramento di quelli esistenti, al fine di accedere a risorse idriche sotterranee che possano integrare le forniture idriche superficiali. Un altro intervento rilevante è il recupero e trattamento delle acque reflue, una soluzione sostenibile che consente di riutilizzare l'acqua per scopi agricoli, riducendo la dipendenza dalle risorse idriche tradizionali.

In risposta alle sfide poste dalla scarsità d'acqua, il bando prevede anche la possibilità di realizzare mini impianti di desalinizzazione, che permettono di trasformare l'acqua con elevata conducibilità elettrica per via della presenza di sali disciolti, in una risorsa utilizzabile per l'irrigazione. Questi impianti rappresentano una soluzione innovativa per le aree costiere, dove l'acqua marina è abbondante, ma non sfruttabile senza adeguati trattamenti. Ovvero nei casi in cui le falde sotterranee, a causa dell’eccessivo sfruttamento, sono state inquinate dalla falda marina.

Il finanziamento copre anche l'acquisto di attrezzature necessarie per il funzionamento dei nuovi impianti, come motopompe ed elettropompe. Per ciascuna impresa agricola beneficiaria, il tetto di spesa ammissibile è fissato a 25mila euro. Tuttavia, se l'intervento riguarda un gruppo di imprese agricole organizzate in forma associata, questo limite può essere elevato fino a 60mila euro. Ad esempio, se dell’opera si avvantaggiano due imprese che presentano congiuntamente la domanda di finanziamento, la spesa massima ammissibile può arrivare a 30mila euro.

Contributi retroattivi

Un altro aspetto importante da considerare è la retroattività delle spese ammissibili. Anche coloro che hanno già realizzato, in tutto o in parte, gli interventi previsti dal bando prima della sua pubblicazione, potranno richiedere il contributo. Ma attenzione: potranno essere riconosciute solo per le spese sostenute dopo la Delibera del Consiglio dei Ministri del 6 maggio 2024, che ha dichiarato lo stato di emergenza idrica in Sicilia.

Nel caso in cui le domande di contributo superino il budget disponibile, verranno applicati tre criteri di selezione:

1. Congruità, pertinenza e ragionevolezza della spesa. Gli investimenti, cioè, dovranno essere giustificati e proporzionati alle esigenze reali delle imprese agricole e zootecniche.

2. Relazione tra investimento e prevenzione della siccità. Saranno valutati gli effetti degli interventi sulla capacità di prevenire o mitigare gli impatti della siccità, tenendo conto della superficie aziendale, della tipologia di colture e del numero di unità bovine adulte (Uba) allevate.

3. Tempistica di realizzazione. Saranno preferiti i progetti che possono essere completati in tempi rapidi, garantendo un impatto immediato sulla crisi idrica.

«Il bando – spiega Dario Cartabellotta – non solo offre un sostegno finanziario diretto, ma promuove anche un cambiamento verso pratiche agricole più sostenibili e resilienti. L'investimento in infrastrutture idriche, il recupero delle acque reflue e l'adozione di tecnologie innovative come i mini impianti di desalinizzazione sono passi fondamentali per garantire la sostenibilità a lungo termine dell'agricoltura siciliana».

Siccità in Sicilia:15 milioni per pozzi, invasi, laghetti e pompe - Ultima modifica: 2024-09-02T12:11:10+02:00 da Simone Martarello

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