Il nuovo vocabolario dell’Ue per il futuro dell’agricoltura

agricoltura
Si cominciano a gettare le basi per la Pac 2028-2034. Bocciate le posizioni ideologiche sull’ambientalismo ma riaffermata la necessità di una veloce transizione ecologica. No alla contrapposizione tra agricoltura, industria alimentare e società

A gennaio 2024, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva lanciato il Dialogo Strategico sul futuro dell’agricoltura dell’Ue, un forum per delineare una visione condivisa per il futuro dell’agricoltura europea, affidando al professor Peter Strohschneider la presidenza di un gruppo di lavoro di 29 membri. Il Dialogo Strategico ha riunito i principali attori dell’intera filiera agroalimentare, tra cui agricoltori, cooperative, imprese agroalimentari e comunità rurali, organizzazioni non governative e rappresentanti della società civile, istituzioni finanziarie e mondo accademico.

Pac post 2027: si parte da qui

Ursula Von der Leyen

Il 4 settembre 2024, il gruppo di lavoro sul futuro dell’agricoltura dell’Ue ha presentato la sua relazione finale alla presidente von der Leyen.

La relazione, dal titolo “Una prospettiva condivisa per l’agricoltura e l’alimentazione in Europa”, presenta una valutazione delle sfide e delle opportunità, seguita da una serie di raccomandazioni.

L’obiettivo di questo documento è di creare un consenso tra i principali interessi di tutta la filiera agroalimentare, anche in tempi di contrapposizione e di polarizzazione intorno al dibattito pubblico sulle questioni agroalimentari.

La Commissione valuterà le raccomandazioni della relazione per una nuova piattaforma che riunisca attori di tutto il settore agroalimentare, della società civile e del mondo scientifico per continuare a riflettere sulle strategie volte a rendere i sistemi agroalimentari più sostenibili e resilienti.

Questi suggerimenti guideranno il lavoro della Commissione europea nella definizione della sua visione per l’agricoltura e l’alimentazione, che sarà̀ presentata a gennaio-febbraio 2025, che costituirà la base per la prossima Pac 2028-2034.

Articolo pubblicato nella rubrica Attualità di Terra e Vita 27/2024

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Rafforzarsi senza contrapposizione

La relazione contiene alcune parole chiave: diversità, sostenibilità economica, ambientale e sociale, mercati, innovazioni.

La produzione alimentare e agricola sono elementi essenziali della società. La diversità dell’alimentazione e dell’agricoltura europea è una risorsa importante.

La sostenibilità economica, ambientale e sociale nel settore agroalimentare non è in contrapposizione, come invece alcuni stakeholder tendono a esacerbare, anzi può rafforzarsi a vicenda, in particolare se sostenuta da misure politiche coerenti. Viene inoltre sottolineato il ruolo dei mercati, delle abitudini alimentari e dell’innovazione nel promuovere la sostenibilità.

In altre parole, vengono bocciate le derive ambientaliste ideologiche e assistenzialiste, che disconoscono gli obiettivi economici dell’agricoltura, come anche vengono bocciate le velleità di alcuni operatori agricoli che negano la necessità di una rapida transizione ecologica, soprattutto della zootecnia intensiva. Come anche è bocciata la contrapposizione tra agricoltura, industria alimentare e società.

La relazione offre una serie di raccomandazioni articolate in cinque pilastri.

Competitivi, resilienti e sostenibili

Prima raccomandazione. Lavorare insieme per un futuro sostenibile, resiliente e competitivo: questa parte affronta la necessità di adeguare la Pac nel contesto dell’attuale transizione verso sistemi alimentari più sostenibili, competitivi, resilienti, redditizi e giusti, compresa l’importanza di rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena del valore alimentare, l’accesso ai finanziamenti e il ruolo del commercio e delle norme internazionali.

Seconda raccomandazione. Progredire verso sistemi agroalimentari sostenibili: sostegno e promozione di pratiche agricole sostenibili, anche per quanto riguarda l’allevamento, e maggiore consapevolezza in merito al benessere degli animali e la responsabilizzazione dei consumatori nella scelta di regimi alimentari sostenibili ed equilibrati.

Resilienza

Terza raccomandazione. Promuovere la resilienza trasformativa: di fronte ai crescenti rischi ambientali, climatici, geopolitici ed economici, la relazione sottolinea la necessità di rafforzare gli strumenti di gestione del rischio e di gestione delle crisi, nonché di preservare e gestire meglio i terreni agricoli, promuovere un’agricoltura resiliente alle risorse idriche e sviluppare approcci innovativi in materia di selezione vegetale.

Zone rurali attrattive e diversificate

Quarta raccomandazione. Costruire un settore attraente e diversificato: l’importanza del ricambio generazionale e della parità di genere nonché di zone rurali e sistemi agroalimentari dinamici, compresa la necessità di proteggere i lavoratori.

Quinta raccomandazione. Migliorare l’accesso alla conoscenza e all’innovazione e il loro utilizzo: l’accesso alle conoscenze e alle competenze e la digitalizzazione rappresentano un’opportunità.

Articolo pubblicato nella rubrica Attualità di Terra e Vita 27/2024

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La Pac a chi ne ha più bisogno

L’attuale politica deve essere modificata per affrontare le sfide presenti e future e accelerare la transizione in corso dei sistemi agroalimentari verso futuri più sostenibili, competitivi, redditizi e diversificati.

La futura Pac dovrebbe concentrarsi su questi obiettivi centrali:

  1. fornire sostegno socioeconomico mirato agli agricoltori che ne hanno più bisogno;
  2. promuovere risultati positivi per la società in termini ambientali, sociali e di benessere animale;
  3. incentivare condizioni favorevoli per le aree rurali.

La Pac dovrebbe essere basata sulla sostenibilità economica degli agricoltori e dovrebbe fornire un sostegno al reddito per alcuni agricoltori attivi in modo molto più mirato. Questo sostegno dedicato dovrebbe prevenire l’abbandono delle aziende agricole e garantire che gli agricoltori possano avere un reddito dignitoso, concentrandosi su coloro che ne hanno più bisogno, in particolare le piccole aziende, le aziende miste, i giovani agricoltori, i nuovi ingressi e le aree con vincoli naturali.

Ricompensando e incentivando gli agricoltori a fornire servizi ecosistemici, i pagamenti ambientali dovrebbero puntare alla massima ambizione in un sistema collegato a risultati quantificabili utilizzando indicatori robusti.

Il sostegno finanziario alle azioni ambientali e climatiche dovrà aumentare sostanzialmente ogni anno nel corso delle due prossime fasi della Pac, a partire dall’attuale quota di bilancio per gli ecoschemi e gli strumenti agro-ambientali e climatici.

Alcune considerazioni

La relazione sul Dialogo Strategico presenta alcuni elementi nuovi, ma anche molta continuità, rispetto alla strategia del Green Deal europeo e alla Farm to Fork (tab. 1). L’ambientalismo è stato bocciato, ma la transizione ecologica rimane strumento fondamentale per rendere il sistema agroalimentare sostenibile.

Il protezionismo e la garanzia dei redditi, fortemente evocati nelle proteste degli agricoltori, sono previsti per gli agricoltori che ne hanno più bisogno e per evitare l’abbandono delle aziende agricole, mentre per le altre aziende le strategie e politiche sono per la competitività, resilienza, innovazione e digitalizzazione. Comunque, si prospetta un “bilancio Pac dedicato e proporzionato”, un “Fondo temporaneo per una transizione giusta” e “un fondo ben dotato per il ripristino della natura”. In altre parole, la Pac rimarrà una politica europea importante.

La contrapposizione tra agricoltura e industria, tema anch’esso fortemente presente nelle proteste degli agricoltori, è stato attenzionato e accolto attraverso il rafforzamento della posizione degli agricoltori nella filiera, ma ricondotto nella logica del rafforzamento reciproco e condiviso.

Il protezionismo, la garanzia dei redditi, l’assistenzialismo e l’ambientalismo sono le strategie bocciate. La transizione ecologica, la resilienza, il cambiamento, la competitività, il ricambio generazionale, la qualità del lavoro, l’innovazione, la digitalizzazione sono le strategie promosse.

Scarica il report
https://shorturl.at/EpeFs


Domande e risposte

Il dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’Ue è partito da queste domande:

- Come possiamo offrire ai nostri agricoltori e alle comunità rurali in cui vivono una prospettiva migliore, inclusa una giusta qualità di vita?

- Come possiamo sostenere l’agricoltura nel rispetto dei limiti del nostro pianeta e del suo ecosistema?
- Come possiamo sfruttare al meglio le immense opportunità offerte dalla conoscenza e dall’innovazione tecnologica?

- Come possiamo promuovere un futuro prospero e fiorente per il sistema alimentare europeo in un mondo competitivo?

Il Dialogo è stata un’opportunità per ascoltare le prospettive, le ambizioni, le preoccupazioni e le soluzioni degli agricoltori e degli altri attori chiave dell’intera filiera agroalimentare, con l’obiettivo di trovare un terreno comune per il futuro del settore agroalimentare dell’Unione.

Il nuovo vocabolario dell’Ue per il futuro dell’agricoltura - Ultima modifica: 2024-09-17T16:25:49+02:00 da Roberta Ponci

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