Record di visitatori per la 46esima edizione di Eima, la fiera della meccanizzazione agricola che si è svolta a Bologna dal 6 al 10 novembre 2024. Poco meno di 350mila le presenze nei cinque giorni di rassegna secondo gli organizzatori (circa 20mila in più della passata edizione). Di queste 63.100 straniere da 150 Paesi. Numeri che si contrappongono a quelli delle vendite di trattrici, macchine e attrezzature in calo da molti mesi e che fanno capire come tra gli imprenditori agricoli ci sia interesse per le novità del settore, sempre più proiettato verso la digitalizzazione, ma anche l'impossibilità di fare investimenti importanti, un po' per la redditività sempre più bassa del settore primario, soprattutto per i seminativi, un po' perché negli anni scorsi molti hanno rinnovato il parco macchine e un po' perché in questo periodo gli incentivi non sono facili da ottenere come in passato.
Eima, vetrina mondiale
Il dato sulle presenze conferma però l’esposizione bolognese della meccanica agricola come evento di riferimento a livello mondiale, premia le 1.750 industrie espositrici che hanno scelto Eima come vetrina per presentare la propria gamma, le novità di prodotto e i concept per il futuro. Oltre 60mila modelli di macchine, attrezzature e componenti – dalle trattrici alle mietitrebbiatrici, dalle attrezzature per la lavorazione del terreno alle macchine per i trattamenti e la raccolta, dai mezzi forestali a quelli per il gardening e la cura del verde – sono state in mostra per un pubblico di operatori economici, agricoltori, contoterzisti e tecnici, ma anche studenti e appassionati.
Riflettori puntati su robot, droni, tecnologie digitali e sistemi di intelligenza artificiale che rappresentano la nuova frontiera dell’agromeccanica, e che già oggi sono in grado di rispondere alle sfide della sicurezza alimentare, della sostenibilità ambientale e dei cambiamenti climatici.
Segnale importante
«A Eima abbiamo accolto visitatori da ogni parte del mondo – ha spiegato la presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio – e abbiamo cercato di analizzare l’evoluzione della domanda sui mercati tradizionali dell’Europa e dell’America, sui mercati emergenti dell’India e della Cina e su quelli di nuova meccanizzazione del Sud-Est asiatico e dell’Africa. In ogni regione del mondo ci sono modelli di agricoltura differenti – ha concluso Maschio – e il compito dell’industria agromeccanica è offrire soluzioni tagliate su misura».
«La nostra esposizione si è svolta in un momento non facile per il mercato, che risente della congiuntura economica sfavorevole, dell’incertezza sui mercati internazionali e della transizione verso un nuovo sistema di incentivi – ha detto la direttrice generale di FederUnacoma Simona Rapastella – eppure la rassegna non conosce crisi e raggiunge un risultato straordinario. Chiunque opera in agricoltura sa che le nuove tecnologie sono indispensabili – ha aggiunto – e che occorre conoscerle da vicino e pianificare gli investimenti, insomma entrare nel vivo della innovation factory ed esserne protagonisti».