La coltivazione del luppolo in Italia sta assumendo sempre più un ruolo di primo piano. Il settore è in espansione e ha visto nascere negli ultimi anni aziende agricole specializzate per fornire materia prima di eccellenza alla birra made in Italy. In tal senso il Crea è impegnato impegnato nel supporto della filiera brassicola, sempre più emergente in Italia.
Per sottolineare l’impegno nella promozione della ricerca e dell’innovazione sul luppolo italiano, l'ente presieduto da Andrea Rocchi e Carlsberg Italia hanno siglato un protocollo d’intesa a seguito del convegno “La centralità della ricerca per lo sviluppo di una filiera brassicola sostenibile e Made in Italy: l’esperienza del progetto LOB.IT” promosso dal Crea.
Consulenza agronomica e tecnologica
In particolare, attraverso l’accordo, il Crea e la multinazionale danese della birra intendono fornire consulenza e supportare le aziende del luppolo nell’adozione di tecnologie di precisione per la gestione delle colture, svolgere attività di formazione per gli agricoltori impegnati nella produzione di luppolo o interessati ad avviarne la produzione, con particolare riferimento a tecniche colturali sostenibili nell’uso delle risorse naturali e ambientali oltre che relative al tema dell’innovazione genetica, promuovere il diretto coinvolgimento delle imprese agricole e delle loro rappresentanze nel processo di realizzazione e di progettazione dell'innovazione.
Creare sinergie virtuose
«Il Crea è un ente di ricerca applicata, con una forte vocazione sperimentale che lo caratterizza: per questo il supporto all’agroalimentare italiano e al sistema Paese è nel suo Dna – ha detto il presidente Andrea Rocchi –. E protocolli come quello di oggi che auspichiamo essere solo il primo di una lunga serie da siglare con le nostre tante eccellenze imprenditoriali, intendono favorire sinergie virtuose per creare veri e propri ecosistemi di innovazione, imprescindibili per raggiungere qualsiasi obiettivo di sviluppo sostenibile e per vincere la battaglia della competitività sui mercati».
«L’accordo si inquadra nel più ampio sostegno alla filiera nazionale della birra che il Crea sta portando avanti da tempo – ha aggiunto la prima ricercatrice del Crea Katya Carbone –. L’interesse del mondo industriale per lo sviluppo delle materie prime agricole d’interesse brassicolo segna una spinta in avanti per il settore in un momento delicato come quello che stiamo vivendo».