Nuova opportunità per le aziende agricole che vogliono crescere e diversificare trasformandosi in realtà multifunzionali, capaci di offrire esperienze, servizi e prodotti legati al territorio. La Regione Siciliana ha pubblicato la nuova versione del bando SRD03 – Investimenti nelle aziende agricole per la diversificazione in attività non agricole, inserito nel Complemento di Programmazione del Piano Strategico della Pac 2023-2027. Dopo la prima pubblicazione nell’agosto del 2023, il bando è stato revisionato a ottobre del medesimo anno e completato a fine novembre 2023 con l’approvazione dello schema di piano aziendale. Poi lo stop improvviso a metà dicembre 2023: siccome fino a quella data Agea non aveva ancora implementato nel Sian l’applicativo della domanda, l’Autorità di Gestione decise di sospendere tutto in attesa di potere indicare la finestra temporale entro cui presentare le richieste e i progetti.
A distanza di due anni il bando è stato revisionato ancora una volta, ma in questa occasione sono stati dati tempi certi circa la presentazione delle istanze: dal 5 novembre 2025 al 5 febbraio 2026.
«Il bando punta a rafforzare il tessuto economico rurale siciliano favorendo nuove iniziative turistiche, sociali e produttive nate dal mondo agricolo e rappresenta un’occasione importante per chi vuole ampliare il proprio business agricolo e creare nuove fonti di reddito. Un aiuto concreto per incentivare la diversificazione aziendale e favorire la creazione di agriturismi e attività sociali e didattiche nelle zone rurali», dice l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino. Per le imprese agricole dell’isola, significa aprire le porte a nuove forme di reddito, valorizzando al contempo paesaggio, tradizioni e filiere locali. Un passo in avanti verso un’agricoltura più sostenibile, più inclusiva e più vicina alle comunità.
Diversificare per restare competitivi
L’obiettivo del bando è chiaro: aiutare le imprese agricole a diversificarsi, puntando su attività complementari che generano valore aggiunto nelle aree rurali. Non solo agricoltura, quindi, ma anche agriturismo, fattorie didattiche, agricoltura sociale, trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non compresi nell’Allegato I del Trattato Ue (come conserve, cosmetici naturali o prodotti artigianali).
Chi può partecipare
Possono presentare domanda gli imprenditori agricoli singoli o associati. Sono esclusi invece i soggetti in difficoltà economica o chi si occupa solo di selvicoltura o acquacoltura.
Il progetto deve essere esecutivo e cantierabile, cioè pronto a partire al momento della domanda.
Quanti i fondi disponibili per la misura
La dotazione finanziaria è rilevante: 40 milioni di euro complessivi, con una piccola quota riservata (2%) ai progetti nelle isole minori. Sono ammissibili solo i progetti con un contributo pubblico compreso tra 40.000 e 1.200.000 euro. I progetti sotto o sopra queste soglie, verranno automaticamente esclusi.
Intensità dell’aiuto
L’aiuto è erogato in conto capitale, cioè a fondo perduto, e varia in base alla dimensione dell’impresa: 60% per le piccole aziende, 50% per le medie, 40% per le grandi.
L’importo viene rimborsato a fronte di spese effettivamente sostenute, dopo la rendicontazione.
Tempi e scadenze
Le domande potranno essere presentate dal 5 novembre 2025 al 5 febbraio 2026.
Dopo la fase istruttoria, le richieste ammissibili saranno inserite in una graduatoria regionale. I progetti approvati dovranno essere completati entro 24 mesi, con possibilità di proroga di sei mesi in casi motivati. Entro un anno dall’avvio è inoltre obbligatorio presentare un stato avanzamento lavori che dimostri di aver realizzato almeno il 30% degli investimenti.










