Mettersi al riparo da caldo e siccità: il caso Puglia

caldo e siccità
Da diversi anni il binomio carenza idrica-alte temperature è diventato un fattore critico per l’orticoltura industriale pugliese e, più in generale, dell’intero Mezzogiorno

Per contrastare gli effetti negativi delle alte temperature e aiutare le colture orticole a tollerarle, migliorando l’efficienza d’uso dell’acqua irrigua nella produzione di biomassa, è possibile adottare diverse strategie. Non esiste infatti un’unica soluzione, differenti approcci possono invece contribuire ad affrontare il problema: lo spostamento delle epoche di coltivazione con l’anticipo o il posticipo del trapianto per sfuggire al periodo in cui le temperature sono più alte, il cambiamento degli areali di coltivazione, l’adozione della tecnica del film di particelle (particle film technology), il ricorso a biostimolanti, l’introduzione di varietà termo-tolleranti, l’ottimizzazione della programmazione irrigua, l’irrigazione climatizzante.

Questi diversi metodi operativi sono stati proposti da Giulia Conversa, docente ordinario di Orticoltura e Floricoltura presso il Dipartimento di scienze agrarie, alimenti, risorse naturali e ingegneria (Dafne) dell’Università di Foggia, nel convegno “L’orticoltura industriale pugliese di fronte alla sfida climatica. Strategie per garantire sostenibilità e redditività” organizzato da Edagricole ad Agrilevante.

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Mettersi al riparo da caldo e siccità: il caso Puglia - Ultima modifica: 2025-11-12T15:44:02+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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