«Dobbiamo creare una lobby del biogas, così come esiste già nel settore eolico. Questo ci consentirebbe anche di far conoscere all’opinione pubblica i grandi vantaggi che il biogas e il biometano possono portare non solo all’agricoltura ma a tutta la collettività». Ne è convinto Michael Niederbacher, direttore generale TS Energy Group, intervenuto al 9° Info Biogas organizzato a fine gennaio scorso da BTS Biogas a Montichiari (Bs), evento di riferimento per gli operatori del settore. «Nel 2012 in Italia – ha proseguito Niederbacher - abbiamo costruito 60 impianti e abbiamo superato quota 150 in totale con un fatturato di 65 milioni di € e le prospettive di sviluppo sono importanti, anche perché abbiamo ancora la tariffa più alta di tutta l’Ue; un freno allo sviluppo potrebbe essere rappresentato dall’introduzione del registro che rischia di bloccare il mercato, come è già successo in Olanda».
Il presidente del Consorzio italiano biogas (Cib) Piero Gattoni ha aggiunto: «il Consorzio, che tra soci produttori, aderenti e sostenitori e istituzionali raggiunge oggi quota 389 aziende, sta supportando gli agricoltori produttori di energia nella delicata fase di transizione tra il vecchio e il nuovo sistema di supporto. Ci siamo strutturati con una serie di servizi per accompagnare le aziende nella gestione dei rapporti con gli interlocutori del sistema energetico (GSE, Enel, Terna, AEEG) che richiede un approccio professionale, particolarmente gravoso e complesso per la struttura delle aziende agricole. Per il 2013 la prima istanza che come Cib porteremo all’attenzione dei Ministeri è quella della gestione dei registri: l’avere definito un contingente unico per biogas, biomasse e bioliquidi penalizza fortemente il settore del biogas, dal momento che dobbiamo concedere alle aziende fornitrici di sistemi di riformulare delle proposte tecnologiche in linea con i nuovi obiettivi dati dal decreto 6 luglio 2012. Abbiamo ottenuto la priorità nel registro per le aziende agricole, ma ora dobbiamo permettere alle aziende di avere una tempistica consona a gestire i nuovi iter autorizzativi, senza i quali non si può accedere ai registri».
Delle numerose problematiche di carattere normativo ha parlato Giovanni Santosuosso che ha denunciato «lo scollamento esistente tra leggi e tecnologie» che porta a incomprensioni e difficoltà di applicazione delle norme. Anche Pietro Ferraris e Anteo Massone, consulenti legali del Cib, hanno posto l’accento sulle difficoltà interpretative delle matrici in ingresso spesso borderline con i rifiuti.
Passando quindi alle problematiche di ordine tecnico Andrea Formigoni dell’Università di Bologna, ha presentato il modello previsionale dinaMETAN, software Bts, che ha l’obiettivo di valutare il potenziale metanigeno dei substrati utilizzati nel digestore.
Numerose sono state poi le testimonianze di tecnici e ricercatori dalla Germania, Paese che con i suoi 7.600 impianti in funzione e un rendimento installato di circa 3,2 GW a fine 2012, rappresenta un punto di riferimento importantissimo per l’Italia, anche per il biometano.
Tutti gli approfondimenti sul prossimo numero in uscita di “Bioenergie e agricoltura” allegato a Terra e Vita n. 17/2013.