Torna il prossimo novembre Big&Small, l’appuntamento con l’osservatorio della distribuzione italiana organizzato da Methos di Roma con Archi’s comunicazione in partnership con Studio Valla. Nato nel 2008, Big&Small ha analizzato i vari format distributivi, dai mercati rionali agli ipermercati, dai discount alle grandi superfici specializzate.
Nelle indagini di Methos si fotografa il mutamento in essere dei format distributivi, evidenziando il ritorno del fenomeno della “prossimità”. Uno dei più recenti lavori di Methos ha riguardato appunto la piccola e media distribuzione nella città di Roma (compresi i mercati rionali). Una situazione che può essere paradigmatica per altre città italiane.
Per la piccola distribuzione italiana nelle grandi città il tratto caratteristico dell’ultimo quinquennio è la specializzazione di alcuni esercizi alimentari. Un fenomeno del tutto particolare è per esempio quello della proliferazione dei piccoli esercizi di ortofrutta. A Roma secondo le rilevazioni di Methos sono attive ben 907 attività di vicinato di frutta e verdura.
A cinque anni dalla comparsa delle prime frutterie fortemente connotate con la leva del prezzo (ad esempio “tutto a 0,99 €”) oggi si osserva un’ulteriore evoluzione del fenomeno. Alla convenienza sono stati aggiunti una maggiore attenzione al prodotto, maggiore selezione sulla base della qualità dell’offerta, un ampliamento degli assortimenti (con contaminazioni del largo consumo) e, soprattutto, elementi di servizio (orario prolungato, apertura nei giorni festivi). Tale esperienza dimostra come la rapidità nell’interpretare i cambiamenti della domanda, unita a logiche di servizio (a domicilio, assortimento completo con contaminazioni del confezionato, orari prolungati e aperture nei giorni festivi) risulta essere una politica commerciale vincente nell’era del nomadismo dei consumatori.
Non solo convenienza
«Emerge chiaramente – spiega Mauro Loy, amministratore unico di Methos e patron di Big&Small – che il format di mercato deve rispecchiare le caratteristiche oggi più importanti: il valore del prodotto, il vicinato e la possibilità di avere un buon consiglio dal venditore. Si tratta di veri e propri assi nella manica per esempio degli operatori dei mercati rionali, che devono essere assolutamente messi in gioco per contrastare la crisi economica. I punti di forza dei mercati rionali, a Roma come in tutta Italia – continua Loy – sono evidenti: la qualità dei prodotti, la riconosciuta professionalità degli operatori, la freschezza, la convenienza, il vicinato, il legame col territorio. Dalla nostra indagine emergono tuttavia anche seri fattori di debolezza ovvero il mancato ricambio generazionale della clientela, la presenza di logiche individualiste e non di sistema, la frequente carenza di un’identità specifica del singolo mercato, un’offerta omologata e ripetitiva, orari non in linea con gli attuali stili di vita. È inoltre evidente un forte disorientamento della categoria e un aumento della concorrenza sia verticale sia orizzontale. Per i mercati come per tutti gli esercizi di vicinato si è quindi a un bivio tra dinamismo evolutivo e staticità acquisita. È allora necessario abbandonare le logiche individualistiche e lavorare alla costruzione e definizione dei vari format in base all’esplicita vocazione e identità».
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