Nel 2012, è ricominciata l’attività di valutazione di varietà
di barbabietola per i comprensori del sud, sia per l’esigenza della filiera
locale (specificamente del comprensorio dello zuccherificio del Molise) sia per
la disponibilità di nuovi materiali proposti da due Case sementiere: SESVanderHave
e Strube.
Com’è noto, gran parte delle semine al sud sono effettuate in
periodo autunnale: questo, se da una parte rende disponibili alla coltura le
precipitazioni invernali e le consente di arrivare a primavera già ben
“affrancata” (Foto sopra) dall’altra impone di disporre di varietà che ad una buona
produttività affianchino anche un buon livello di tolleranza alla prefioritura.
La foto, ripresa ad aprile, si riferisce ad una prova eseguita a Macerata nel
2012. Da notare la differenza di sviluppo delle bietole al centro, seminate
nell’autunno 2011, a confronto con quelle intorno seminate nella primavera
successiva.
L’attività sperimentale
Nell’autunno 2012 sono state predisposte due prove, una nelle
vicinanze di Foggia, seminata il 20 novembre e l’altra a Termoli (CB),
riseminata a inizio febbraio 2013 per una eccessiva variabilità
dell’investimento della semina autunnale. Le varietà a confronto sono riportate
in Tab. 1 (varietà in
prova e casa sementiera).
Nella prova di Foggia (tab. 2), raccolta
il 26 luglio, non è stato possibile eseguire un adeguato sostegno irriguo per
mancanza di acqua e questo spiega le produzioni più modeste in termini di resa
radici e Plv (produzione lorda vendibile) rispetto a quella di Termoli (Tab. 3). Sempre a Foggia si osservano, a carico di 2
nuove varietà (Algar e Setenil), dei livelli elevati di prefioritura anche se
“accompagnati” da produzioni interessanti.
A Termoli, con semina invernale e raccolta l’ 8 agosto, la prefioritura è stata nettamente più
scarsa, e si registrano ottime produzioni, grazie al supporto irriguo e al
favorevole andamento meteo che hanno determinato effetti positivi anche sulla qualità
tecnologica.
In conclusione, la ripresa di un’ attività di sperimentazione
su nuove varietà per la bieticoltura del sud, pur limitata come numero di
materiali e di località di prova, ha messo in luce che esiste una possibilità
di miglioramento rispetto a quelle attualmente in uso, e per questo motivo è
auspicabile che tali prove possano avere un seguito anche nella prossima
annata.
Pasquale Ferrandino- Agronomo
e Massimo Zavanella- Beta, Ricerca in agricoltura