Le colture ortive in questo periodo possono essere attaccate da diverse specie di insetti fitofagi.
Non fanno eccezione le crucifere a ciclo autunnale o autunno-vernino, spesso trapiantate da poco e alle quali occorre assicurare un veloce sviluppo della vegetazione.
Mosca del cavolo
Attacchi larvali precoci della mosca del cavolo (Delia radicum) possono far marcire completamente il fittone radicale.
Pertanto nelle prime fasi di sviluppo delle piantine, alla comparsa delle larve, occorrerà distribuire un piretroide granulare (es. teflutrin) o irrorare prodotti a base di deltametrina. Più complicato sarà combattere attacchi in atto per la mancanza di prodotti citotropici registrati contro questi fitofagi.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Afide ceroso
Infestazioni afidiche sono sempre possibili anche in questo mese, in particolare a opera dell’afide ceroso (Brevicoryne brassicae) le cui colonie possono determinare un arresto di sviluppo della pianta.
Contro gli afidi si interverrà con prodotti specifici (piretrine, azadiractina, maltodestrina, piretroidi, sulfoxaflor, acetamiprid) tenendo anche conto dell’eventuale necessità di controllo contemporaneo di altri fitofagi.
Cavolaia e altri pieridi
Tra i lepidotteri delle brassicacee, la cavolaia (Pieris brassicae, famiglia dei Pieridi) è forse la specie più diffusa e dannosa a causa della voracità e della predilezione delle sue larve per le crucifere.
La cavolaia sverna come crisalide e gli adulti sfarfallano nella tarda primavera accoppiandosi e deponendo gruppi di uova sulla pagina inferiore delle foglie di piante ospiti. Negli ambienti meridionali possono susseguirsi fino a cinque generazioni. Altri pieridi che occasionalmente possono provocare danni al cavolfiore sono P. rapae (rapaiola) e P. napi (navoncella). È da segnalare che sono numerosi gli insetti antagonisti delle cavolaie, in particolare vari imenotteri braconidi del genere Apanteles.
Nottue
Le nottue del cavolo (Mamestra brassicae, M. oleracea) sono molto comuni su tutte le brassicacee coltivate. Le larve si nutrono attivamente dei tessuti fogliari durante le ore notturne, rifugiandosi nel terreno alla base della pianta durante il giorno. L’insetto sverna come crisalide e gli adulti sfarfallano tra aprile e maggio. Le larve completano lo sviluppo in 40-60 giorni e allo stadio di larva di VI età si interrano a pochi centimetri per incrisalidarsi.
Tignola
La tignola delle crucifere (Plutella xylostella) occasionalmente crea problemi alla coltura di vari tipi di cavolo con infestazioni anche di forte intensità.
Le larve di I generazione vivono da minatrici, gli stadi successivi praticano erosioni sulla pagina inferiore delle foglie provocando lacerazioni necrotiche circolari.
Gli attacchi più pericolosi per la coltura in pieno campo sono quelli nelle prime fasi dopo il trapianto in autunno, quando la popolazione è al massimo per il susseguirsi delle generazioni.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Trattamenti contro i lepidotteri
Per il controllo delle diverse specie di lepidotteri valgono alcuni criteri comuni come l’individuazione precoce dell’attacco e il ricorso a trattamenti tempestivi sulle prime età larvali. Il monitoraggio con trappole sessuali per le specie più comuni è sempre raccomandabile come anche l’uso di trappole per la cattura massale per contenere le infestazioni.
Per i trattamenti insetticidi contro i lepidotteri sono diversi i prodotti disponibili, che andranno scelti in funzione delle strategie di difesa (convenzionale, integrata o biologica), della specie su cui sono registrati e del periodo di carenza, avendo cura di alternare prodotti con meccanismo di azione diverso: Bacillus thuringiensis, piretroidi, azadiractina, indoxacarb, clorantraniliprole, emamectina, spinosad, spinetoram, ecc.