Non solo in Italia meridionale varie specie di cocciniglie rappresentano una problematica fitosanitaria emergente per i vigneti, probabilmente anche a causa della drastica riduzione dell’uso di insetticidi ad ampio spettro, prima utilizzati per il controllo della tignoletta della vite (Lobesia botrana) oggi spesso controllata con la tecnica della confusione sessuale o con prodotti chimici ad attività specifica.
Tra le cocciniglie che infestano i vigneti meridionali le cocciniglie bianche (Planococcus ficus e P. citri) tendono a prevalere rispetto ad altre specie (es. Targionia vitis, Parthenolecanium corni, Neopulvinaria innumerabilis, Pulvinaria vitis).
Uva da tavola deprezzata
La problematica è ovviamente più grave per l’uva da tavola, dove la presenza di melata e della conseguente fumaggine direttamente sui grappoli ne determina un forte deprezzamento.
Le cocciniglie bianche trovano le migliori condizioni di sviluppo nei vigneti a tendone di uva da tavola, coltivata sotto copertura per l’anticipo o il posticipo della raccolta, grazie all’ambiente caldo umido che si crea. A complicare le cose, in Italia meridionale sono state segnalate con frequenza infestazioni miste delle due specie che, sebbene molto simili morfologicamente, hanno cicli sfasati. Spesso P. citri prevale dove i vigneti sono coltivati in aree tradizionalmente agrumicole, come le aree joniche della provincia di Taranto, in Puglia.
....
Leggi l’articolo completo di box su Terra e Vita 08/2016 L’Edicola di Terra e Vita