Poco più di un anno fa il settore degli agrofarmaci in Italia si è arricchito di una nuova soluzione e gli agricoltori hanno potuto utilizzare un nuovo ceppo di Beauveria bassiana, il Ppri 5339. Il formulato commerciale Velifer, prodotto e distribuito da Basf, è stato perciò introdotto nelle strategie di difesa delle aziende agricole che coltivano fragola (in serra e tunnel), colture orticole e ornamentali in serra per il controllo di tripidi e mosche bianche.
È il momento, perciò, di fare il punto della situazione di questa prima stagione di impiego e di puntualizzare alcuni aspetti pratico-applicativi su cui tecnici ed agricoltori hanno avuto modo di sviluppare maggiore conoscenza e confidenza nell’uso.
Produzione e distribuzione
Velifer contiene un ceppo esclusivo di Beauveria bassiana, il Ppri 5339, che è un fungo ascomicete appartenente alla famiglia delle Clavicipitaceae ed è presente in natura nei suoli di tutto il mondo.
Basf ha sviluppato una tecnologia produttiva in grado di garantire un’eccellente qualità della produzione di questo organismo naturale che, proprio per questa sua origine, viene prodotto attraverso un processo industriale caratterizzato da numerosi controlli di qualità certificati dalla ISO9001/2015: la formulazione ottimizzata di Velifer viene versata e chiusa nelle bottiglie all’origine e nessuna manipolazione viene fatta fuori dal sito produttivo a garanzia di ogni tipo di contaminazione. È poi necessario che il prodotto, per mantenere queste qualità intrinseche, venga protetto lungo la catena della logistica: ecco perché dalla fase produttiva in poi, nel post-produzione, Basf garantisce la refrigerazione lungo la catena di stoccaggio e trasporto e le produzioni vengono movimentate in container refrigerati e depositate in magazzini altrettanto refrigerati a temperatura controllata (a 4 °C il prodotto si può conservare per due anni, a 20 °C per un anno).
Questi aspetti sono stati osservati ed analizzati dagli utilizzatori che hanno potuto constatare come queste modalità produttive e di distribuzione hanno consegnato loro un prodotto vitale, con un tasso germinativo alto e colonie del fungo che si stabilizzano più velocemente sugli insetti fitofagi.
tab. 1 - Le attuali registrazioni di Velifer | |||
Coltura | Ambiente | Parassiti | Dose |
Pomodoro, peperone, melanzana, melone, cocomero, zucca, zucchino, cetriolo, cetriolino e ornamentali | Serra | Tripidi: Thrips tabaci, Frankliniella occidentalis. Mosche bianche: Trialeurodes vaporariorum, Bemisia tabaci, Bemisia argentifolii | 0,5 l/ha |
Fragola | Serra e tunnel | Tripidi: Thrips tabaci, F. occidentalis |
Un controllo efficace di tripidi e mosche bianche
Quando il prodotto è stato applicato per controllare i diversi fitofagi, le sue spore sono germinate, hanno perforato la cuticola dei parassiti ed hanno rilasciato tossine che hanno compromesso lo stato immunitario dell’insetto: bastano poche ore perché l’insetto smetta di nutrirsi e di provocare danni e dopo 24 ore il fitofago si è disidratato ed è morto.
Abbiamo potuto apprezzare la sporulazione del fungo sugli stadi larvali delle mosche bianche mentre quando gli attacchi sono avvenuti su adulti si sono evidenziati con un cambiamento di colore del corpo dell’insetto. Nel caso dei tripidi bisogna considerare che le pupe si trovano prevalentemente nel terreno e applicando Velifer sulla vegetazione, invece, il controllo avviene a carico degli adulti che subito vengono ricoperti dalla sporulazione del fungo.
Quando applicare il prodotto
Alcuni consigli pratici possono permetterci di sfruttare al meglio le caratteristiche del prodotto.
1) Utilizzare volumi di acqua adeguati, magari associando degli adjuvant specialmente a bassi volumi, consentirà il più facile contatto delle spore del Velifer con il maggior numero di insetti.
2) Condizioni di temperatura e umidità ottimali e una non esposizione diretta ai raggi solari determinano la massima efficienza della germinazione e sviluppo delle spore. D’altro canto, se è vero che l’optimum di temperatura a cui agisce il prodotto è tra i 22 ed i 28 °C, è chiaro che questi valori si riferiscono alla zona in cui si muovono gli insetti e dove, quindi, agirà il prodotto: con intervalli tra i 15 ed i 35 °C possiamo notare una più lenta germinazione e sporulazione del fungo che risulta comunque attivo ed efficace.
Stesso discorso possiamo farlo per l’umidità: l’optimum è con valori superiori al 60% ma anche dal livello del 40% registriamo germinazione e sporulazione delle spore. Nella zona della vegetazione della pianta – dove vivono gli insetti – le condizioni di temperatura, umidità e irraggiamento solare sono sempre più favorevoli (maggiore umidità, temperature più basse e radiazione solare inferiore) rispetto alle zone circostanti dove si registrano condizioni differenti con maggiori temperature, umidità inferiori ed una più alta radiazione solare.
3) Infine, in caso di elevata presenza di insetti, è preferibile ricorrere ad una strategia integrata che preveda una prima applicazione con soluzioni chimiche che abbattono la popolazione iniziale del fitofago e poi si interviene con Velifer per completare il controllo, ottimizzando così anche la gestione dei residui nel pieno rispetto delle richieste dei supermercati e del consumatore finale che, dal canto suo, potrà beneficiare di prodotti sempre più sani e sicuri.
Ma il lavoro non si ferma: lo sviluppo di Velifer prosegue e ci auguriamo a breve di potervi presentare nuove colture su cui utilizzare il prodotto, così come nuove acquisizioni circa la sua efficacia nei confronti di nuovi insetti fitofagi.
Per approfondire le caratteristiche, il posizionamento e l'efficacia di Velifer
Scarica la guida
Le caratteristiche di Velifer in sintesi:
- Nuovo ceppo di Beauveria bassiana (PPRI 5339);
- Alta concentrazione di spore: 8 x 109 CFU/ml;
- Formulazione che offre una grande stabilità, shelf-life prolungata e prontezza di utilizzo;
- Elevato tasso di germinazione e velocità germinativa delle spore;
- Compatibile con insetti utili e selettivo sulle colture;
- Partner ideale per implementare strategie integrate ed anti-resistenza;
- Non richiede un intervallo di sicurezza per la raccolta e non genera residui (no Lmr).
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