La Piralide del mais (Ostrinia nubilalis), è un lepidottero Crambidae diffuso soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali della nostra penisola, in cui attacca il mais, il sorgo e varie colture ortive, in particolare il peperone, ed ornamentali da fiore.
Il danno principale è causato dalle gallerie scavate dalle larve che possono indebolire i fusti delle piante di mais fino a provocarne lo stroncamento. Le gallerie larvali provocano un’alterazione delle funzionalità metabolica della pianta impedendo il normale flusso di acqua, sostanze nutritive ed elementi prodotti dalla fotosintesi. Questo causa un calo produttivo proporzionale all’attacco dell’insetto. Ma anche la qualità in caso di forti attacchi può risultare compromessa; le gallerie e i fori larvali infatti, costituiscono la via di accesso preferenziale di alcuni funghi parassiti come Fusarium e Aspergillus.
Il problema micotossine
La difesa dalla Piralide, negli ultimi tempi, viene spesso realizzata oltre che per massimizzare la produzione, anche per prevenire la presenza di micotossine (aflatossine e fumonisine) che viene favorita dall’attività trofica delle larve. In questa ottica, quindi la difesa dagli attacchi di Piralide è utile per impedire danneggiamenti della spiga che possono aumentare l’incidenza delle micotossine.
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