Fragoleti, proteggere i nuovi trapianti

Danni da salinità per eccesso di concentrazione nella fertilizzazione per manichetta
Fragoleti in coltura protetta: l'avvicendamento è ormai una missione impossibile. I trapianti di piantine fresche e cime radicate avvengono su ristoppi "bonificati" con la fumigazione. Le accortezze per partire con il piede giusto

I trapianti delle piantine fresche e delle cime radicate nei fragoleti, ormai largamente prevalenti in Italia meridionale rispetto alle piantine frigoconservate, sono già iniziati e proseguiranno per tutto ottobre.

Reimpianto su terreni fumigati

I reimpianti su terreni che hanno già ospitato fragoleti si stanno diffondendo per ammortizzare maggiormente le spese di realizzazione delle strutture protette ma la grande maggioranza dei fragoleti sono realizzati su terreni precedentemente fumigati o che comunque hanno avuto trattamenti di sanificazione del suolo.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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In questi terreni bisognerà garantire un adeguato periodo di arieggiamento prima di effettuare il trapianto, soprattutto se i prodotti fumiganti sono stati distribuiti direttamente sotto il telo della pacciamatura (pratica prevalente).

Effettuato il trapianto delle piantine, sia fresche sia frigoconservate, se le temperature dovessero mantenersi alte, è consigliabile intervenire con irrigazioni climatizzanti soprachioma. In tal caso, però, per la fertirrigazione va comunque utilizzato l’impianto irriguo a goccia posto sotto la pacciamatura per evitare l’accumulo di sali nel terreno esplorato dalle radici.

A causa dell’evaporazione l’irrigazione soprachioma tende a concentrare i sali sulla superficie della baulatura; l’irrigazione a goccia, invece, li allontana verso l’esterno.

Gestione della concimazione nei fragoleti

Una concimazione non oculata può creare problemi alle radici delle giovani piante se si somministrano al terreno eccessive quantità di sali.

Danni da salinità per eccessi di concimazione sono generalmente evidenziabili da un gradiente sulla fila dei sintomi (crescita stentata delle piantine, necrosi dei margini fogliari, clorosi, ecc.) che sono più marcati verso la fine dell’ala gocciolante dove, appunto, tendono a concentrarsi i soluti. In tal caso un’irrigazione dilavante dovrebbe rapidamente migliorare lo stato delle piantine.

I possibili patogeni dei fragoleti

Nei primi giorni dopo il trapianto è preferibile evitare interventi chimici che potrebbero avere effetto fitotossico sulle piantine in fase di attecchimento. Ai primi sintomi di marciumi radicali da fitoftora (Phytophthora spp.) intervenire con distribuzioni di fosetil-alluminio o metalaxil-M, anche se è sempre più diffusa la pratica della preventiva somministrazione di preparati microbiologici a base di Trichoderma spp.

Se il clima sarà piovoso potrebbe essere utile effettuare un trattamento preventivo con rame contro la vaiolatura (Mycosphaerella fragariae) e la maculatura batterica (Xanthomonas fragariae). Eventuali attacchi di oidio (Sphaeroteca macularis) potranno essere combattuti intervenendo con prodotti chimici IBE, azoxistrobin, bupirimate, quinoxifen, meptildinocap, pyraclostrobin+boscalid, flutriafol, ecc. Per i trattamenti biologici, al classico ed efficace zolfo si sono affiancati ormai da anni il bicarbonato di potassio e la laminarina.

Ovature di spodoptera su tubo di irrigazione in un fragoleto

Alla comparsa dei primi sintomi di antracnosi (Colletotrichum acutatum), asportare fiori e stoloni infetti o le intere piante compromesse. Si potrà intervenire con boscalid+pyraclostrobin, registrato su fragola contro botrite, oidio e antracnosi. Anche l’antibotritico ciprodinil+fludioxonil esplica un effetto collaterale sull’antracnosi.

Attenzione infine agli attacchi di spodoptera (Spodoptera littoralis) le cui larvette possono distruggere completamente le giovani foglioline, debilitando gravemente le piante, se non si interviene con tempestività con insetticidi specifici, monitorando la comparsa delle prime, caratteristiche ovature.

 

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Fragoleti, proteggere i nuovi trapianti - Ultima modifica: 2020-10-05T16:27:58+02:00 da K4

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