Mezzi di biocontrollo: se li conosci li utilizzi bene

La conoscenza dei formulati di biocontrollo e della loro modalità di interazione con la pianta ed il patogeno è fondamentale per garantirne l'efficacia

Diversamente dai tradizionali prodotti fitosanitari, i mezzi tecnici di biocontrollo richiedono particolari accortezze di applicazione per sfruttare appieno le loro potenzialità e per garantire la loro efficacia. La conoscenza delle modalità di azione delle sostanze/organismi attivi e delle caratteristiche dei formulati è fondamentale per il loro utilizzo. Altrettanto importante è conoscere correttamente il timing di applicazione in riferimento al ciclo dei parassiti/patogeni. In definitiva, l’efficacia di questi mezzi di difesa dipende dal rispetto di una serie di elementi: la conoscenza approfondita del prodotto, del patogeno e della pianta. L’utilizzo di Dss può fornire utili indicazioni per un loro migliore posizionamento in campo.

Dal laboratorio al pieno campo

Spesso vengono riportate differenze fra i risultati ottenuti in esperimenti di laboratorio e quelli reali in campo. Ciò può essere principalmente dovuto a: condizioni meteorologiche prima, durante e dopo il trattamento, condizioni fisiologiche delle piante (fenologia, età, sanità, recettività ecc.), corretta distribuzione dei prodotti. Vento, temperature, luminosità, igrometria possono incidere fortemente sull’efficacia dei formulati, in considerazione anche della specificità di ognuno di essi. Esempi possono essere quelli relativi alle maltodestrine e all’olio essenziale di arancio; questi prodotti necessitano di temperature elevate (>25 °C) per avere un’azione importante sugli aleurodidi. Beauveria bassiana e altri microrganismi, invece, richiedono bassi livelli di luminosità per avere una buona efficacia in campo.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Indicazioni pratiche

Nel caso del Bacillus thuringiensis l’efficacia è maggiore su stadi giovanili dei lepidotteri. Per insetti e acari che si sviluppano velocemente, e in colonie, è necessario definire una soglia di intervento. Quest'ultima deve precedere quella già stabilita di pericolosità per l’organismo nocivo (soglia di danno). Un fattore importante è l’ottimale distribuzione delle miscele; molti prodotti per il biocontrollo, infatti, non hanno nessuna residualità, ed è quindi necessario coprire uniformemente l’organismo bersaglio. È fondamentale, inoltre, conoscere le parti di pianta maggiormente preferite dall’insetto (es. pagina inferiore delle foglie, fiori ecc.) per effettuare il trattamento prima che questo possa trovarsi in condizioni di riparo.

Per i prodotti dove l’efficacia dipende dallo sviluppo del microrganismo di biocontrollo sulla pianta è importante che questo rimanga vivo e attivo. Bisognerà, pertanto, fare molta attenzione alle miscibilità con altri formulati (es. olio di arancio con alcuni ceppi di B. amyloliquefaciens), al pH delle acque e alle condizioni meteo. Beauveria bassiana non sopporta temperature superiori a 30 °C nella giornata successiva all’applicazione; le maltodestrine, invece, hanno necessità di temperature e umidità tali da permettere l’essiccamento del prodotto entro breve tempo (<2 ore).

Per alcuni prodotti induttori di resistenza è stato verificato che forti umidità e piogge appena dopo i trattamenti riducono fortemente l’induzione di geni di difesa. L’acido pelargonico manifesta la sua migliore attività disseccante in condizioni di forte luminosità atmosferica, che accelera la formazione di perossidi ad azione tossica sulle cellule dei vegetali. Nel caso si utilizzino prodotti a base di acidi grassi è necessario calibrare le gocce su dimensioni tali da poter inglobare gli insetti nocivi in una pellicola asfissiante.

Biocontrollo, strada obbligata - Terra e Vita (edagricole.it)

Stoccaggio e dosaggio

L’applicazione di corretti dosaggi è fondamentale. Per i prodotti ad azione meccanica sull’insetto è importante riferirsi a una concentrazione ottimale anziché a dose per ettaro. Nel caso dei microrganismi è preferibile, in generale, la conservazione in ambiente fresco; il rispetto delle norme di conservazione indicate in etichetta dal produttore deve sempre guidare l’utilizzatore finale per evitare risultati insoddisfacenti, nonché inutili dispendi economici. L’utilizzo di questi “nuovi” prodotti necessita di un cambio radicale di mentalità nell’approccio fitoiatrico che, necessariamente, deve prevedere un sistema combinato e/o alternato di mezzi di biocontrollo e sistemi tradizionali di difesa.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Mezzi di biocontrollo: se li conosci li utilizzi bene - Ultima modifica: 2024-06-10T10:00:33+02:00 da K4

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