Per la semina della patata occorre impiegare tuberi-seme certificati, a garanzia della purezza varietale, ed esenti da organismi nocivi da quarantena per i quali sono in vigore specifici decreti di lotta obbligatoria.
A tale proposito, nel periodo in cui sono commercializzati i tuberi-seme, i Servizi Fitosanitari Regionali effettuano controlli mediante esami visivi e di laboratorio al fine di accertare che questo materiale di propagazione non risulti infetto da:
- Ralstonia solanacearum, agente causale dell’avvizzimento batterico o marciume bruno;
- Clavibacter michiganensis subsp. sepedonicus, agente causale del marciume anu-lare.
Lo scopo dei controlli è quello di prevenire l’introduzione e la diffusione di detti batteri fitopatogeni sul territorio nazionale mediante l’applicazione di idonee misure fitosanitarie, come specificato nei rispettivi decreti di lotta obbligatoria (Decreti ministeriali del 30 ottobre 2007 e del 28 novembre 2008).
Nematodi cisticoli
I tuberi-seme debbono essere prodotti in campi non infestati dai nematodi a cisti Globodera rostochiensis e Globodera pallida, per i quali sono in vigore specifiche misure fitosanitarie (Decreto legislativo 186 dell’8 ottobre 2010) atte a localizzare la loro presenza e distribuzione sul territorio e prevenirne l’ulteriore diffusione. Trattasi infatti di parassiti estremamente dannosi alla coltura della patata per la loro elevata capacità di riprodursi e di mantenersi vitali nel terreno per molti anni, anche in assenza delle piante ospiti. In Italia i nematodi cisticoli sono presenti da nord a sud, in particolare in Abruzzo (conca del Fucino), Campania (provincia di Napoli), Puglia (province di Bari e Foggia), Calabria (altopiano della Sila, nelle province di Cosenza e Catanzaro) e in Sicilia (agro di Siracusa). In altre regioni sono presenti in aree piuttosto limitate, anche se spesso a livelli dannosi.
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