Syngenta punta sui biologicals grazie alla sinergia con Valagro

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A destra Camilla Corsi, responsabile Global Crop Protection Research Syngenta, durante l'open day alla stampa presso la sede principale di Valagro ad Atessa, in Abruzzo
La tendenza è chiara: biostimolanti e biocontrollo avranno sempre più posto nell'agricoltura del futuro. Le due realtà lo sanno e si preparano a nuove sfide nel segno dell'innovazione sostenibile

La sinergia tra Syngenta e Valagro continua e si rafforza nel segno dei "biologicals".

Lo hanno ribadito le due aziende nel corso di un recente incontro ad Atessa, in Abruzzo, dove Valagro ha aperto le porte del suo quartier generale alla stampa.

Nel 2020 Syngenta aveva comprato Valagro, azienda leader nel settore dei biostimolanti e del biocontrollo. Valagro è un’azienda all’avanguardia nella ricerca, produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali per le colture, con 40 anni di esperienza alle spalle.

La società ha sede ad Atessa (Chieti) da dove serve clienti in tutto il mondo. Ha infatti una significativa presenza in Europa e Nord America, mentre si sta imponendo nei mercati asiatici, inclusa la Cina e l'America Latina.

Valagro conta oltre 700 dipendenti, tredici società controllate e otto stabilimenti di produzione in tutto il mondo, con un portafoglio supportato dalle migliori competenze nell’ambito dei biostimolanti e del biocontrollo per quanto riguarda la ricerca e sviluppo, la produzione e la commercializzazione.

Biocontrols per l'agricoltura rigenerativa

Corey Huck
Corey Huck

I biologicals prendono sempre più piede sui chemicals, ossia sui prodotti chimici di sintesi. Sia gli agenti di biocontrollo che i biostimolanti, infatti, crescono sul mercato globale, con una percentuale di crescita stimata del 9,1% dal 2018 al 2030 e un valore attuale che supera i 4 miliardi e si prevede raggiungerà un mercato di 10 miliardi nel 2030.

Secondo Corey Huck, responsabile del settore biologicals di Syngenta, le sfide degli agricoltori sono senza precedenti. Hano già ora a che fare con i cambiamenti climatici, la salute del suolo, il Green Deal europeo che pone misure sempre più stringenti e le nuove tendenze dei consumatori. La risposta a questo, dice Huck, non può che derivare dall'applicazione di un'agricoltura "rigenerativa". Questo modo di produrre tiene conto della salute del suolo, della biodiversità e della risorsa acqua, tenendo sempre presenti la produttività e la redditività degli agricoltori.

Mezzi tecnici sempre più su misura

Syngenta è quindi impegnata a trovare costantemente nuove soluzioni per soddisfare questi bisogni. Lo fa «investendo ogni anno 750 milioni di dollari soltanto nel settore ricerca e sviluppo della protezione delle piante» come ha spiegato Camilla Corsi, responsabile Global Crop Protection Research Syngenta.

L'azienda affronta la sfida della sicurezza alimentare tramite un approccio ecosistemico. Di questo approccio fanno parte, oltre a strumenti aziendali, l'uso ottimale degli input, anche tramite l'utilizzo dei dati e dei modelli previsionali. «Uno strumento che assumerà sempre più importanza in questo approccio sono le soluzioni tarate addirittura campo per campo» ha affermato Corsi.

«La tecnologia consente già oggi di applicare l'agricoltura di precisione, ad esempio concentrando di più il prodotto in presenza di maggiori infestazioni. In futuro contiamo di inserirci in un sistema tarato campo per campo, in cui a seconda della gravità della malattia nelle diverse zone dello stesso appezzamento si possono applicare chemicals e biologicals, o due chemicals a diverso impatto» ha detto Corsi.

L'obiettivo, per Syngenta, è quello di massimizzare il raccolto minimizzando gli input, cioè sementi, fertilizzanti, agrofarmaci e irrigazione.

Valagro e Syngenta, una sinergia globale

Giuseppe Natale
Giuseppe Natale

Da quando Valalagro rientra sotto il controllo di Syngenta, quest'ultima ha fatto un salto in avanti nello sviluppo dei biologicals. E Valagro ha a sua volta ampliato la sua rete grazie a Syngenta.

«La collaborazione con Syngenta è fondamentale» dice Giuseppe Natale, amministratore delegato di Valagro. «Dall'acquisizione del gruppo, i due ambiti principali dove stiamo focalizzando la nostra attività di sinergia, sono da un lato l'accesso al mercato, con ad esempio l'ambizione di coprire tutto il mercato cinese».

E poi c'è l'innovazione, con l'ampliamento della piattaforma di ricerca e sviluppo, ad esempio sfruttando la capacità predittiva dell'intelligenza artificiale. «Questa viene già utilizzata nella difesa delle piante e potrebbe essere mutuata nell'ambito di Valagro. Vogliamo essere leader assoluto nel segmento» dichiara Natale.

Da investimenti così ampi nel settore è stato recentemente sviluppato Talete, un prodotto che tramite biomolecole estratte dalle materie prime vegetali e processate secondo una tecnologia brevettata da Valagro chiamata GeaPower, agisce direttamente sulla fisiologia della pianta, aiutandola ad aumentare la "produttività dell'acqua" sia in condizioni di adeguata disponibilità, sia in caso di scarsità della risorsa.

Cosa sono i biologicals

Contrapposti ai chemicals – cioè gli agrofarmaci e i fertilizzanti di sintesi – i biologicals sono prodotti derivati o ispirati dalla natura per proteggere e rafforzare le piante. Il vasto mondo dei biologicals si può dividere in due gruppi, quello dei biostimolanti e quello dei prodotti per il biocontrollo.

I biostimolanti sono applicati alle piante per stimolare i processi naturali, e sono utilizzati per gestire gli stress abiotici e l'efficienza d'uso dei nutrienti.

Le soluzioni per il biocontrollo hanno origine naturale e sono usate per gestire gli stress biotici, quindi contro malattie e parassiti.

 

Syngenta punta sui biologicals grazie alla sinergia con Valagro - Ultima modifica: 2022-09-26T09:54:01+02:00 da Alessandro Piscopiello

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