Un futuro più brillante per il girasole italiano

Una coltura sempre più conveniente, su cui occorre investire innovazione, A Perugia il lancio di Viballa, il nuovo erbicida a base di Arylex active

«Conviene coltivare girasole e conviene produrlo bene, ricorrendo al meglio dell’innovazione disponibile».

Un invito, quello espresso da Gabriele Burato, amministratore delegato di Corteva AgriScience nel corso del convegno che si è tenuto il 7 aprile a San Martino in Campo, a due passi da Perugia, che prende spunto dall’impennata delle quotazioni sia del seme che dell’olio a causa delle tensioni legate al conflitto Russia-Ucraina.

Articolo pubblicato su Terra e Vita 12

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L’impatto del conflitto in Ucraina

 

Gabriele Burato

 

Insieme questi due Paesi rappresentano infatti, secondo i dati presentati da Enrico Zavaglia di CerealDocks, quasi il 60% della produzione mondiale di questa oleaginosa. L’Ucraina in particolare, è diventata negli ultimi anni il maggiore esportatore di olio grezzo, ma da quando è iniziato il conflitto questo flusso si è ridotto dell’85%.

Gli esportatori si stanno riorganizzando, spostando parzialmente su gomma gli stock che non possono più viaggiare per nave. Le semine sono però ampiamente compromesse. Stefano Serra di Info Granarie e Servizi srl rivela che le quotazioni dei future del girasole hanno compiuto un balzo di oltre il 15% in una sola settimana.

Stefano Serra

Una situazione di incertezza commerciale che è destinata a durare e che offre lo spunto al nostro Paese per migliorare la tecnica di coltivazione di questa oleaginosa.

Una coltura da rinnovo che rappresenta una risorsa importante per le rotazioni colturali soprattutto in Italia Centrale (nella fascia che attraverso Toscana, Umbria e Marche va dal Tirreno all’Adriatico) con rese pressoché costanti attorno alle 2 t/ha mentre i principali competitor sono riusciti a incrementarle (2,9 la Francia, 2,8 l’Ungheria, 2,4 i Paesi del Mar Nero).

Una marcia in più nel diserbo

Un miglioramento può essere raggiunto attraverso l’innovazione. Il convegno di San Martino in Campo, organizzato da Corteva e moderato da Terra e Vita, era incentrato sul lancio di Viballa SF1, l’erbicida a base di Arylex active disponibile per la campagna 2022 come uso di emergenza su girasole (si sta completando il processo di registrazione) che può rappresentare un vero cambio di marcia per il diserbo di questa coltura.

Può essere applicato in modo sicuro in post-emergenza su tutti gli ibridi di girasole, offrendo una grande efficacia sulle infestanti difficili, anche su quelle resistenti come Ambrosia, Xanthium, Chenopodium e Abutilon.

Quindici anni di breeding

Giulio Loreggian

Corteva è del resto tra le società che hanno più investito su questa coltura negli ultimi anni. Giulio Loreggian Category Marketing Manager oleaginose e frumento di Pioneer ricorda alcune delle tappe più significative relative al breeding.

A partire dall’impegno nell’incremento delle rese e della quota di acido oleico, con uno standard che nelle varietà alto oleico di Pioneer è fissato al 90% (più alta è questa percentuale e maggiore è la qualità del prodotto e i possibili utilizzi). Da 15 anni è possibile ottenere validi risultati contro il girasole selvatico grazie all’introduzione della tecnologia ExpressSun. Un marchio che identifica ibridi caratterizzati da tolleranza alle solfoniluree (tribenuron metile), un carattere ottenuto con tecniche di miglioramento tradizionali (e in particolare per mutagenesi) che consente di applicare strategie di diserbo più efficaci contro queste difficili infestanti.

Nel 2014 sono arrivate invece le varietà di girasole con il carattere “Protector” che assicura la resistenza alle più recenti e aggressive razze di peronospora. Il 2022 è per Corteva l’anno del lancio, oltre che di Viballa SF1, anche di Artemide, il primo insetticida ad essere utilizzato in concia per la protezione del seme di girasole. Nelle varietà Pioneer caratterizzate dal marchio “Lumigen Seed treatment” Artemide offre una triplice efficacia assieme al fungicida Lumisena (a base di Oxathiapiprolin) e al biostimolante Lumibio Optima.

Un meccanismo d’azione inedito

Mirko Guarise

Un livello di innovazione impensabile solo pochi anni fa per questa coltura, ora rafforzato dal contributo di Viballa SF1.

Mirko Guarise, Responsabile Erbicidi di Corteva Agriscience, spiega che si tratta del primo erbicida per il controllo delle foglie larghe con un meccanismo alternativo agli erbicidi Als su girasole. Arylex active è infatti il primo membro della famiglia chimica degli arilpicolinati, una classe completamente nuova appartenente al gruppo Hrac O, un principio attivo strategico per contenere le infestanti resistenti alle solfoniluree e agli imidazolinoni (erbicidi Als).

Risulta altamente selettivo su girasole, miscelabile con i graminicidi e le solfoniluree oggi in commercio ed essendo velocemente degradabile e non volatile non costituisce problemi per le colture vicine e non pone limiti alle possibili a quelle in successione. Può essere impiegato sia su ibridi convenzionali che su ibridi caratterizzati da tolleranza agli erbicidi (ExpressSun o ClearField).

Le strategie di applicazione

Viballa SF1 si impiega in post-emergenza del girasole, dallo stadio di 4 foglie fino alla fase di inizio allungamento del fusto. Il contenuto della bottiglia è sufficiente per il diserbo di un ettaro, alla dose di 1,0 l/ha.

Efficacia di Viballa SF1 nel contenimento delle infestanti del girasole

Le numerose prove effettuate da Corteva nei principali areali di produzione di girasole italiani ne confermano l’efficacia superiore per il controllo di Xanthium, cencio molle e farinello. Le strategie di diserbo raccomandate da Corteva prevedono il ricorso a Goal (0,3 g/l) in pre-emergenza solo nel girasole convenzionale (Express a 50 g/ha nel caso i ibridi ExpressSun), un secondo passaggio con Viballa SF1 in post (4-8 foglie vere) seguito a 15 giorni da Exoset, per controllare tutte le foglie larghe soprattutto Xanthium, Abutilon, Amaranto, Chenopodio e anche le graminacee.


I punti forza della coltura

Vantaggi agronomici:

> Coltura da rinnovo a ciclo primaverile-estivo che si conclude entro fine estate, agevolando così la preparazione del terreno per la coltura in successione;

> Apparato radicale fittonante profondo (fino a 3 metri), capace di sfruttare al meglio le riserve idriche disponibili;

> Elevata qualità dei residui colturali (ridotta resistenza meccanica e discreto coefficiente isoumico) che non ostacolano la semina della coltura in successione anche se fatta con minima lavorazione o su sodo);

> buon potere competitivo nei confronti delle infestanti.

Vantaggi territoriali:

> Grande vocazione della coltura per gli ambienti del Centro Italia;

> Rappresenta un riferimento nell’approvvigionamento per gli utilizzatori;

> Alta specializzazione dei coltivatori (tecnica agronomica);

> Alto valore paesaggistico e contributo al contesto turistico.

Un futuro più brillante per il girasole italiano - Ultima modifica: 2022-05-06T01:22:09+02:00 da K4

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